FRANCESCO PIOPPI
Cronaca

"Viali è un grande mister. Duttile e camaleontico"

L’ex granata Daniele Sciaudone in passato è stato allenato dal nuovo trainer "Predilige le tattiche offensive ma sa cambiare in base alle circostanze".

"Viali è un grande mister. Duttile e camaleontico"

Tempismo per gli inserimenti, ottima tecnica e cervello fino. Questi sono gli ingredienti che hanno permesso a Daniele Sciaudone di avere una lunga e brillante carriera che conta 298 presenze in Serie B (29 gol e 34 assist) e 189 in C, di cui 55 con 2 gol 1 assist alla Reggiana. Un percorso nel quale il centrocampista classe ’88 ha avuto la possibilità, al Novara (2018-2019) di incontrare anche William Viali, nuovo tecnico granata.

Sciaudone, innanzitutto come sta?

"Sto bene anche se sono reduce da un anno un po’ particolare. Sono rimasto tanto tempo ad aspettare la proposta giusta da una squadra professionistica che però non è arrivata, così ho fatto la scelta di andare ad Andria, ma si è rivelata sbagliata. A metà stagione sono stato costretto ad andare via e avendo spostato anche la famiglia mi sono trovato parecchio in difficoltà. Proprio in virtù di questa esperienza, ho deciso di avvicinarmi a casa e adesso gioco nel Bursaporto (Bergamo, ndr), sempre in Serie D".

C’è ancora la speranza di rivederla tra i professionisti o non è più una priorità?

"La volontà di restare al massimo livello possibile c’è ancora, ma ovviamente voglio spostarmi per qualcosa di serio che al giorno d’oggi non è facile da trovare…".

In passato lei è stato allenato da Viali, nuovo ‘mister’ della Reggiana: che tipo è?

"All’epoca era molto giovane, ma mi era piaciuto davvero tanto, sia livello di qualità degli allenamenti che per quello che ci dava in campo. Era un profilo moderno ed è una brava persona. Nel corso degli anni ci siamo incontrati anche a vedere qualche partita e ho sempre avuto un bel rapporto con lui".

Entrando ancor di più nel dettaglio, tatticamente che tipo di allenatore è?

"È duttile e modella le squadre in base ai giocatori che ha, come ha fatto anche a Cosenza e sa cambiare anche in base agli avversari. Gli anni di gavetta gli hanno permesso di arrivare persino ad essere tra i papabili per la panchina dell’Empoli. Gli auguro il meglio e spero che possa fare bene, è una persona che sposa un progetto e dà tutto". Forse è un po’ banale inserire i tecnici in una categoria, ma fa parte di quelli che prediligono un gioco ‘offensivo’ o più di attesa?

"È un mister che vuole imporre il proprio gioco ed è un gioco offensivo, ma sa essere camaleontico a seconda delle esigenze che ha in quella determinata partita o periodo. Non è un disonore, lo fa anche Ancelotti…". Dopo la splendida promozione ad Olbia lei fa parte degli ‘IndimenticaBili’ granata: è ancora in contatto con qualcuno di quel gruppo?

"Assolutamente sì, sento sempre Ciga, Rossi, Laezza, Rozzio, Libutti, Luciani, Gully (Guglielmotti, ndr). Colgo l’occasione per salutare i tifosi della Regia che mi sono rimasti nel cuore come pochi, l’affetto che ho ricevuto alla fine del secondo anno nonostante avessi giocato poco è stato davvero gratificante. Mi è dispiaciuto tantissimo lasciare la città, abbiamo ancora tanti amici: è un posto speciale".