Caro energia, Cerreto spegne i cannoni sparaneve

Troppo alti i costi dell’elettricità. "Se pensiamo anche al gasolio per i mezzi in pista, arriviamo a spendere diecimila euro al giorno"

Cerreto Laghi attira tanti sciatori dalle tre regioni di confine

Cerreto Laghi attira tanti sciatori dalle tre regioni di confine

Reggio Emilia, 19 gennaio 2022 - I costi dell’energia, più che raddoppiati nel giro di due mesi, mettono a rischio tutte le attività che ancora resistono in montagna, in particolare le stazioni invernali che per gli impianti di risalita e di innevamento artificiale, oggi indispensabili, hanno un consistente consumo. I costi non sono mai arrivati a questi livelli: il primo provvedimento sarà quello di fermare i cannoni . A fine novembre la società Turismo Appennino, titolare della stazione di Cerreto Laghi, che ha attivato l’impianto d’innevamento artificiale solo due giorni, ha ricevuto una bolletta dell’energia elettrica di 19.000 euro da pagare rigorosamente alla scadenza, senza dilazioni. E’ una lotta continua: prima contro la pandemia del Covid-19, poi contro il maltempo e adesso il caro energia- Gli operatori della stazione sciistica di Cerreto Laghi, aggrappati alla montagna de La Nuda, non si arrendono.

"Noi siamo felicissimi di poter tenere aperti gli impiant, - afferma il direttore Marco Giannarelli – perché finalmente, dopo due anni di pandemia, arrivano tanti giovani reggiani che non abbiamo mai visto prima e qui si divertono. E’ una bella soddisfazione per noi operatori dare la possibilità a questi ragazzi e ragazze di uscire dall’incubo della pandemia e liberarsi, nel rispetto delle norme, sulle piste dell’Appennino al sole e all’aria aperta. Anche nell’ultimo weekend la stazione di Cerreto Laghi, grazie all’innevamento che abbiamo fatto prima delle feste, ha fatto il pieno. Ma quanto ci costa! Per i primi 20 giorni di dicembre abbiamo speso 56.000 euro e, facendo un calcolo approssimativo, arriveremo a un totale di 90.000 euro di energia elettrica".

Gli operatori della stazione di Cerreto Laghi hanno spento i cannoni sparaneve; di notte non si vedono più le luci dei mezzi in movimento sulle piste de La Nuda, a quasi 2000 metri quota, per produrre nuova neve. Non è più possibile. L’innevamento artificiale è stato bloccato dal caro energia e per fortuna, grazie alla bassa temperatura di questo periodo, la neve prodotta in precedenza si mantiene inalterata e consente l’attività sciistica in sicurezza su tutte le piste senza alcun problema.

"Oggi noi possiamo solo sperare in nuove nevicate dal cielo per poter andare avanti con la stagione invernale – aggiunge il direttore Giannarelli – perché a queste condizioni i costi per noi sono più insostenibili. Non saremmo in grado di proseguire l’attività perché al super-costo dell’energia elettrica va aggiunto quello del gasolio dei mezzi che si muovono sulle pista. Se facciamo bene i conti tra personale e tutto il resto, l’attività sciistica al completo, ci costa 10.000 euro al giorno. Contiamo nelle condizioni meteo favorevoli, però nei prossimi giorni dobbiamo fare le nostra valutazioni se proseguire o meno con l’attività sciistica di fronte a questi costi così eccessivi".