Grissin Bon, studenti 'a scuola di tifo'

I biancorossi Aguilar e Allen all'Istituto Kennedy

Gli studenti insieme ai giocatori della Grissin Bon

Gli studenti insieme ai giocatori della Grissin Bon

Reggio Emilia, 28 febbraio 2019 - Una palestra gremita ha accolto questa mattina i giocatori della Grissin Bon, Pablo Aguilar e Bryon Allen, protagonisti del quarto appuntamento del progetto “I primi fanno gioco di squadra”  promosso dall’azienda co-sponsor del settore giovanile biancorosso, Reggiana Gourmet .

LE FOTO 12 classi dell’Istituto Comprensivo Kennedy di Reggio hanno salutato con un grande applauso gli atleti della Grissin Bon e si sono messi in silenzio ad ascoltare la lezione tenuta da Emanuele Maccaferri, ideatore della “Scuola di Tifo” che collabora al progetto, nato per divulgare contenuti nutrizionali e pedagogici sul valore e l’importanza di un’alimentazione sana, dello sport, dell’amicizia, della famiglia e delle tradizioni attraverso un percorso di educazione alimentare, civica e motoria. Maccaferri ha introdotto gli argomenti della lezione agli studenti della scuola, preannunciando la seconda parte che vedrà la visita di una nutrizionista nell’Istituto. Al termine della spiegazione, la parola è passata ad Aguilar che ha sottolineato l’importanza del sostegno del pubblico, vero sesto uomo in campo, che non solo crea pressione sugli avversari, ma motiva a dare il massimo. Allen ha quindi parlato della propria esperienza in altri Paesi come la Turchia e la Germania e delle differenze nel modo di tifare rispetto all’Italia. Anche Bryon ha rimarcato come l’energia positiva aiuti soprattutto nei momenti più difficili di un match. Gli studenti presenti sono stati quindi suddivisi in gruppi e a turno hanno giocato con gli atleti della Grissin Bon che si sono esibiti in passaggi, schiacciate e scherzi con i mini atleti. Quattro le partitelle vinte dalle squadre rosse capitanate dall’ala spagnola, ma tanto divertimento ed entusiasmo per tutti i partecipanti. Al termine della “lezione” i giocatori sono stati letteralmente assediati dagli studenti, desiderosi di poter scattare un selfie e portare a casa un autografo dei propri beniamini.