Allarme tsunami sulla costa riminese

La Protezione civile ha diramato l’allerta poi rientrata. Ironia sui social per la distanza dal sisma

Allarme tsunami sulla costa riminese

Allarme tsunami sulla costa riminese

"Pochi minuti dopo il devastante terremoto in Turchia il dipartimento della Protezione civile italiana, sulla base dei dati elaborati dal Centro Allerta Tsunami dell’Ingv, ha diramato un’allerta per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane, compresa la nostra. Il dirigente responsabile del Comune ha chiesto alla polizia municipale di presidiare il porto per verificare eventuali fenomeni legati al sisma". L’assessore alla protezione civile Juri Magrini ha coordinato i possibili interventi sul territorio comunale. "C’è una procedura che in questi casi fa scattare un’allerta a livello nazionale – aggiunge – e a cascata fino agli organismi locali, i Centri operativi comunali. L’allerta, diffuso sulle chat della protezione civile sia dei comuni che regionale, è comunque rientrata già intorno alle otto della mattina".

L’allerta nazionale metteva in guardia rispetto a un "possibile pericolo per le persone che si trovano vicino alla costa, specialmente se in zone poco alte, o addirittura più basse, rispetto al livello del mare. Anche un’onda di soli 50 centimetri di altezza può generare pericolose inondazioni e fortissime correnti".

Si è subito scatenata l’ironia sui social, data la distanza tra costa ed epicentro del sisma: "Ci vuole una bella fantasia per allertare un maremoto dalla Turchia alla Romagna". E’ il tenore dei commenti. "Ma in realtà anche un’onda di soli 30-50 centimetri – osserva Antonio Pesaresi, responsabile per il riminese dell’agenzia regionale della sicurezza territoriale e protezione civile – può generare pericolose inondazioni e correnti, specie se abbinata ad alta marea e forte vento, come ha mostrato una proiezione tecnica dell’Ingv mostrata tempo fa a Ravenna. Questo per un sisma sia della fraglia adriatica, sia con epicentro tra Grecia e Turchia. L’onda da maremoto anche se non alta è molto lunga, comprende tutta la massa d’acqua dal fondo del mare alla superficie, ed è molto veloce. Paragonabile a un fiume in piena. In alcune situazioni potrebbe arrivare dentro il centro abitato. La costa riminese è abbastanza vulnerabile, l’abbiamo visto con recenti burrasche che hanno creato problemi pesanti". "Il sistema di protezione civile centrale – continua Pesaresi – ha dato allarme rosso per le regioni costiere del sud Italia e dell’Adriatico, fino alla nostra. Noi abbiamo attivato i centri operativi, fino al cessato allarme". "Non ci sono prescrizioni normative riguardo agli tsunami – afferma l’ingegner Andrea Barroci, presidente di Ingegneria Sismica Italia –, a differenza che per i terremoti. L’allerta odierna è scattata in automatico. Per avere un rischio maremoto nel nostro territorio dovrebbero venire interessate le faglie in Adriatico, che per fortuna non sono particolarmente potenti. Anche se per i tre terremoti storici del Riminese, 1762, 1875 e 1916, piccole onde di maremoto furono registrate".

Mario Gradara