Bagnini ai fornelli per la migliore carbonara

La sfida al Grand Hotel Des Bains di Riccione: vittoria per l’ex assessore Cesarino Romani, in coppia con Mara Delbianco

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È Cesarino Romani, già titolare del bagno 33 di Cattolica (ed ex assessore provinciale), il vincitore di questa edizione di Venti di guerra e Carbonara, la rievocazione gastronomica con cui si celebra la paternità riccionese di uno dei piatti più amati della cucina italiana, gli spaghetti alla carbonara. L’invenzione viene attribuita al compianto chef bolognese di fama internazionale, Renato Gualandi, che il 22 settembre 1944 nella cucina del Grand Hotel Des Bains di Riccione, dove ieri si è tenuto l’evento, mise insieme gli ingredienti forniti dagli alleati: pasta, rosso d’uovo, latte in polvere, formaggio e bacon.

Ai fornelli quest’anno una rappresentanza di noti bagnini: oltre a Romani, affiancato da Mara Del Bianco per Cattolica, hanno partecipato Mauro Vanni per Rimini, Cinzia Bordoni e Fausto Ravaglia per Riccione. A giudicare la ricetta più originale è stata una giuria formata dai giornalisti Giancarlo Roversi, Giorgio Rinaldi, console dell’Uruguay, e Maurizio Catozzi, direttore della rivista Auto d’epoca: con loro anche Loris Fantini e Luciana Pozzuto, la giovane chef argentina vincitrice della scorsa edizione. L’evento, organizzato dall’Adriatic Veterans Car Club, presieduto da Gabriele Fabbri, con l’Automotoclub storico italiano, il Grand Hotel Des Bains e il patrocinio del Comune di Riccione, è stato preceduto ieri mattina dalla sfilata di 60 mezzi militari, tra blindati, jeep, anfibi e altri veicoli della Seconda Guerra Mondiale con a bordo altrettanti equipaggi in uniforme d’epoca. La parata, che dopo il tour in collina hanno attraversato la zona turistica di Riccione fino a giungere in viale Ceccarini, è stata introdotta dal suono delle cornamuse. Quanto basta a ricordare quel 22 settembre 1944, quando la quinta e l’ottava armata americana sfondarono la Linea Gotica a Riccione. Fu in quell’occasione che i generali Alexander, Leese, Clark, Montgomery decisero di fare la cena della vittoria dando a Gualandi, allora cuoco del Des Bains, gli ingredienti dai quali nacque la carbonara.

"I romani sostengono che la pasta alla carbonara è nata Roma, perché la capitale è stata liberata prima – commenta Fabbri –, ma non hanno testimoni che noi invece abbiamo, come Gualandi, morto quattro anni fa, E poi i romani usano il guanciale, ingrediente non contemplato dagli inglesi". Rilancia la sfida il titolare del Grand Hotel Des Bains Attilio Cenni: "Se qualcuno è in grado di dimostrare che un’autentica ricetta della carbonara antecedente a quella di Riccione, gli offro un anno di soggiorno in hotel".

Nives Concolino