Berlusconi, il super consulente Santolini: "Ho scavato per mesi nei suoi conti"

Il commercialista Gianfranco Santolini è consulente nei processi Ruby: "Ho ricostruito i versamenti per dimostrare la generosità dell’ex premier"

Silvio Belusconi

Silvio Belusconi

Rimini, 14 marzo 2022 - Il suo compito? Dimostrare "la generosità di Silvio Berlusconi" e difenderlo dall’accusa di corruzione in atti giudiziari nei processi Ruby ter. L’ex premier è stato assolto a Siena, e qualche giorno fa c’è stata una nuova udienza a Milano, dove è in corso il processo principale. Udienza in cui sono stati mostrati i documenti delle varie donazioni fatte nel corso degli anni da Berlusconi, non solo alle ragazze che frequentavano le feste ad Arcore ma anche ad altre persone non coinvolte nell’inchiesta, come il presentatore Marco Columbro, Alberto Torregiani (figlio del gioielliere ucciso dal gruppo terroristico guidato da Cesare Battisti) e l’infermiera che si prese cura della madre dell’ex premier. A ricostruire tutti i versamenti di denaro ci ha pensato il commercialista riminese Gianfranco Santolini, arruolato dai legali di Berlusconi nel 2014. Santolini è uno dei consulenti tecnici della difesa insieme al professore Andrea Perini. "E’ stato un lavoro complesso e molto delicato", ammette Santolini.

La tesi della difesa è che l’ex premier sia solo un generoso, non un corruttore.

"A Siena è già arrivata l’assoluzione: conti e bonifici alla mano è stato dimostrato che le persone indagate hanno beneficiato delle donazioni di Berlusconi prima, durante e dopo il processo Ruby. A Milano sta emergendo il medesimo quadro. Basti pensare che l’infermiera che ha assistito la madre dell’ex premier è stata da lui ricompensata con 3 milioni".

Lei non ha mai nascosto le sue simpatie per Berlusconi: è stato scelto anche per le sue con vinzioni politiche?

"Assolutamente no. Stimo Berlusconi come uomo e imprenditore, ma il mio nome è stato fatto all’avvocato Federico Cecconi dal senatore Niccolò Ghedini, con cui avevo collaborato in vari processi. E’ stato l’avvocato Paolo Righi a presentarmi a Ghedini".

Non era lei ad aver battezzato la sua barca ‘Grazie Silvio’?

"Sì, ma era successo ben prima che iniziassi a lavorare per lui. Era il periodo in cui Berlusconi era sotto attacco per la crisi finanziaria e si sarebbe dimesso di lì a poco. Ho fatto quel gesto per ringraziarlo di quanto ha fatto per il Paese. Io ho conosciuto personalmente Berlusconi solo da quando sono suo consulente nei processi. Quella barca l’ho venduta, ma un giorno ad Arcore Berlusconi mi ha chiesto: lei davvero mi ha intitolato una barca?".

Quante volte l’ha incontrato, in questi anni?

"Parecchie. C’è stato un periodo in cui andavo quasi tutti i lunedì ad Arcore, per lavorare alle carte dei processi, e ci torno spesso. Io, un ragioniere di campagna, ho dovuto mettere il naso nei conti di uno degli uomini più potenti e ricchi d’Italia".

E’ capitato di parlare di Rimini, negli incontri ad Arcore?

"Molto spesso. Berlusconi ricorda i suoi trascorsi in Riviera, le vacanze da bambino, quando cantava qui. Ricorda nomi, luoghi, per lui il sistema turistico della Riviera andrebbe esportato in tutta Italia".