Cacetta, crolla parete: momenti di panico

Lo stabile, in pieno centro a Riccione, è da anni in condizioni precarie: il Comune lo ha venduto e deve diventare un residence.

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Ore 21, 30 di venerdì 7 agosto: un rumore assordante fa sussultare residenti, operatori e turisti che gravitano attorno a piazzale Curiel. In cielo si leva un gran polverone, mentre alcuni clienti che cenano nei vicini dehors lasciano il tavolo, non senza spavento, per cercare di capire che cosa sia successo. Dietro l’angolo, in viale Nievo, a due passi da viale Ceccarini, è crollato il muro esterno della storica Cacetta, un tempo annessa alla proprietà di Villa Mussolini, che comprendeva anche l’antistante parcheggio multipiano. Poteva essere una tragedia, ma per fortuna sotto le macerie non c’era nessuno. Chiamati dagli operatori del viale, sul posto arrivano gli agenti della Polizia municipale con il comandante Achille Zechini che, oltre a far transennare il viale, allerta i vigili del fuoco per le dovute verifiche e la messa in sicurezza del fabbricato. Per fortuna lo stabile è da tempo disabitato e nessuno nel momento del crollo transitava per la strada, riservata ai residenti.

Il Comune l’anno scorso ha venduto l’immobile alla società Inim di Milano per 600mila euro, e ora è in attesa di essere trasformato in residence di pregio. Diventerà il Villino Pater, dal nome dell’architetto Dario Pater, amico dei Mussolini, che anche per quel fabbricato nella prima metà del secolo scorso aveva adottato il "populit, materiale imposto dall’autarchia. E forse proprio questo sta alla base del cedimento. Quel materiale, che già allora aveva scandalizzato i riccionesi per la sua precarietà. A squarciarsi è stato il muro che si affaccia sul parcheggio (lato Rimini), dal tetto al pavimento. Crollando ha trascinato con se parte del sottotetto e una buona porzione di pavimento tra il pianterreno e il primo piano. Tra le macerie sono finiti anche i mobili e le poche cose rimaste lì da anni. Sospesa nel vuoto la porta al piano superiore come pure i sanitari del bagno. E’ davvero impressionante lo scenario che si è presentato alle divise. Il vialetto, anche se usato come accesso dai titolari delle attività, dai loro clienti,rifornitori e residenti, per ora resta transennato. A intervenire spetta alla proprietà. "Abbiamo sentito un gran botto e della polvere – racconta Milena Neri della vicina Brasserie, dove decine di clienti stavano cenando –. Purtroppo quella casa era abbandonata a se stessa. E’ transennata, ma tutti scavalcano. Quella facciata era un po’ piegata e aveva già un buco, quindi questo è stato un crollo annunciato. Non può succedere una cosa del genere, tanto più in pieno centro".

Nives Concolino