Cenni prepara la ritirata Sarà una corsa a tre

L’imprenditore è sparito dalla scena dopo l’annuncio di febbraio. Con il suo passo indietro correranno Angelini, Caldari e Cecchetto

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È sempre più probabile: le prossime elezioni amministrative a Riccione vedranno in corsa solo tre candidati a sindaco. Nella due precedenti tornate elettorali erano cinque. Dopo l’annuncio della ritirata dei Verdi, che puntavano su una loro attivista, ora anche l’imprenditore Attilio Cenni, ex assessore al Bilancio e alla Cultura, nonché figlio del sindaco Biagio Cenni, sembra battere la ritirata. Dopo aver rilasciato alcune interviste, il 12 febbraio, al Grand Hotel Des Bains, cinque stelle della sua famiglia, aveva presentato i simboli delle prime due liste (Buon senso Riccione e Noi a Riccione), nonché il risultato del sondaggio elettorale da lui commissionato alla Staff&Call, tastando il polso a 608 riccionesi. Poi, tranne un paio di sporadici interventi in marzo annunciando una coalizione di quattro liste col coinvolgimento di un’ottantina di candidati, è scomparso dalla scena. Niente dichiarazioni, nessun comunicato e neppure l’ombra di un manifesto, nella città che intanto i gruppi delle tre coalizioni in lizza hanno tempestato dal mare alla collina e dal confine di Misano a quello del Marano. Tutto questo a 35 giorni dal grande appuntamento elettorale e, peggio ancora, a sei giorni dalla scadenza della presentazione delle liste, fissato alle ore 12 del 14 maggio. Eppure Cenni, interpellato, tiene ancora acqua in bocca, come volesse tenere qualcuno col fiato sospeso.

Demanda ogni decisione a un incontro con chi l’ha finora appoggiato e alla domanda, perché non abbia affisso alcunché nelle plance pubblicitarie, tra serio e faceto risponde: "A me i manifesti non piacciono". Per il resto è silenzio, una quiete che ormai a tutti in città fa trarre delle conclusioni. "Mi candido per cambiare il governo della città, per renderla migliore – aveva annunciato – Mi reputo un democratico liberal progressista e resto aperto a tutti gli schieramenti politici in modo trasversale, dalla destra alla sinistra".

Nives Concolino