Cinghiali a due passi del centro

Allarme a Verucchio. La sindaca: "Diverse segnalazioni, ma è la Provincia che deve intervenire"

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"Da diversi giorni ci stanno arrivando segnalazioni riguardanti la presenza di cinghiali in varie parti del territorio, alcune delle quali correlate di fotografie e video, che abbiamo girato per competenza alla Provincia, che confidiamo intervenga". La sindaca di Verucchio Stefania Sabba parla dell’emergenza cinghiali, che stanno ’scalando’ anche la rupe verucchiese. "Ci sono stati avvistamenti – prosegue – anche al parcheggio 3, quello al confine con l’area verde, la ’foresta’, non gestita. Ma è la Provincia che organizza gli interventi di gestione e contenimento dei cinghiali (le cosiddette ’braccate’, partite da alcuni giorni, ndr), che si fanno con cadenze definite. Al momento attendiamo di ricevere informazioni sulle date previste per questi interventi sul nostro territorio". Nelle scorse settimane avvistamenti di branchi anche di una ventina di capi sono stati documentati nel primo entroterra riminese, segnatamente a Coriano. Intanto gli avvistamenti a Verucchio scatenano anche le pagine locali dei social.

"Sono settimane che ci sono i cinghiali, io cerco di evitare di uscire con i cani dopo le otto di sera". Scatena una marea di polemiche questo post pubblicato sulle pagine verucchiesi dei social da Irene Galbani. Che aggiunge: "Detto questo, spero che a nessuno venga in mente di organizzare quella pagliacciata che era stata fatta lo scorso anno proprio nel parcheggio 3, un sabato mattina". Di cosa si trattava? "Una specie di ’finta’ braccata – aggiunge la Galbani – con petardi, spari, cani sciolti. Fastidiosa e pericolosa per tutti". "Se i cinghiali sono qui – commenta Max B. – sarà per proteggersi dalla caccia in altri luoghi". "Quando qualcuno si farà male – aggiunge ’Visone Piombato’, nickname che non necessita di spiegazioni –, quando qualcuno si farà male magari qualcun altro prenderà provvedimenti". "Ma cosa aspettano a sopprimerli?", taglia corto Mariagrazia V. "Hanno aperto la caccia e, come ogni anno, sono partiti in quarta facendo quattro braccate a settimana – aggiunge una residente –. Il risultato è che gli animali si rifugiano nelle zone protette, come la nostra. Non c’è da stupirsi". "Ci sono segnalazioni e presenze di ungulati sempre più vicini ai centri abitati – spiega il comandante dei carabinieri forestali Cosimo Chiumento –; è un fenomeno diffuso a livello nazionale, difficile da contrastare". Il comandante segnala che "è in essere un tavolo tecnico che coinvolti vari enti, dalla Provincia a diversi Comuni, insieme alle associazioni di coltivatori e allevatori". "E’ una situazione ormai fuori controllo, seria anche per le aziende agricole", chiosa Giorgio Ricci, direttore Coldiretti.

Mario Gradara