
Troppe aree commerciali si sono sviluppate sul territorio negli anni, "l’ex questura divenga l’occasione per ripensare la programmazione degli insediamenti di questo tipo sul territorio". Nella partita sul futuro della ex questura di via Ugo Bassi entra in campo Confartigianato. L’associazione non si schiera, cercando di rimanere distante dal duello che si sta palesando tra Ariminum Sviluppo immobiliare e Legacoop, con il Comune che negli ultimi giorni ha aperto a un confronto con i titolari di Ariminum, promotori del progetto Rimini Life. "Ci asteniamo dal giudizio nel merito, che chiede una conoscenza precisa e cronologica delle carte e delle norme. Privi di queste informazioni dettagliate, restiamo equidistanti dalle parti: il Comune rivendica il diritto di pensare la città comprendendo altre aree ora disponibili e strategiche per Rimini; gli imprenditori affermano che la lettura degli atti rendeva congrua la loro offerta economica nell’ambito dell’asta nella quale hanno prevalso sulla concorrenza. Confidiamo che il dialogo porti a risolvere una situazione nella quale sono coinvolte anche residenze pubbliche e sociali, delle quali la città necessita in maniera assoluta".
A Confartigianato interessa altro: "Un confronto sulla programmazione degli insediamenti di aree commerciali, artigianali e industriali, e sulla difficoltà che vivono le imprese attualmente operative. Una programmazione a nostro parere da verificare, poiché quanto autorizzato in questi anni, sommato a quanto in corso di autorizzazione e alla sua collocazione, rischia di penalizzare ulteriormente un sistema già in difficoltà. Particolarmente il centro storico, oggetto di riqualificazione e certamente più attraente per cittadini e turisti, che però ha visto espulse troppe imprese, quindi lavoro, ma anche qualità, attraendo fenomeni di degrado sociale". Tradotto, l’associazione vuole aprire sì un confronto, ma non limitato alla sola battaglia dell’ex questura, bensì all’intera programmazione urbanistica di aree commerciali.