Gli Ordini di medici e infermieri: "Giusto adottare il pugno duro"

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Il pugno duro dell’Ausl contro i sanitari non vaccinati non è una sorpresa, per gli ordini di medici e infermieri. Più volte in questi mesi Maurizio Grossi, il presidente dell’ordine dei medici di Rimini, aveva chiesto all’azienda di non fare sconti e intervenire nei "casi acclarati", in cui era palese la volontà di non immunizzarsi da parte dei sanitari.

"Tra i medici la copertura vaccinale ha superato il 90% – ricorda Grossi – Ma abbiamo ancora alcuni colleghi che, per vari motivi, non intendono sottoporsi al vaccino. E’ un fatto grave, perché in questo modo non proteggono né loro stessi né i pazienti...". Se è vero, ammette Grossi, che "sulla campagna vaccinale sono stati fatti tanti errori, anche di comunicazione, e per mesi è stata una corsa a ostacoli", "questo non può in alcun modo giustificare il fatto che ci siano medici che ancora oggi ritengano non indispensabile vaccinarsi". Per il presidente dell’ordine dei medici di Rimini quindi "ha fatto bene l’Ausl a passare dai ripetuti solleciti ai provvedimenti nei confronti dei sanitari non vaccinati. Attendiamo ora la notifica del provvedimento. Se tra quelli raggiunti dalla sanzione ci saranno anche dei medici riminesi, li sospenderemo anche dall’ordine".

Sulle stesse posizioni c’è anche Nicola Colamaria, presidente dell’ordine delle professioni infermieristiche per la provincia di Rimini. "Sapevamo che l’Ausl stava facendo i dovuti controlli, e condividiamo i provvedimenti. Perché chi, deliberatamente, non intende vaccinarsi, è giusto che venga sospeso dal lavoro" e senza stipendio, come prevede la legge. Come Grossi anche Colamaria attende che l’Ausl notifichi i provvedimenti, "dopodiché procederemo d’ufficio alla sospensione dall’ordine" per gli infermieri puniti dall’azienda sanitaria.

Tra gli infermieri la corsa al vaccino è stata più lenta, rispetto ai medici. Ma il ’gap’ iniziale è stato recuperato nel giro di pochi mesi. Secondo gli ultimi dati aggiornati forniti dall’Ausl risultano vaccinati a oggi, tra i sanitari dipendenti e quelli convenzionati, 9.455 infermieri su 10.551 (pari all’89,6%) e 3.697 medici su 4.093 (90,3%), compresi i dottori di famiglia. Aaltri 199 infermieri e 51 medici non sono ancora vaccinati, ma hanno avuto il Covid da poco. E’ alta la percentuale di immunizzati anche tra i vari operatori socio-sanitari: risultano protetti in 1.675 su 1.872, altri 63 hanno contratto il virus negli ultimi mesi e quindi attenderanno ancora un po’ prima di vaccinarsi. Più bassa, ma comunque ben oltre l’80%, è la copertura vaccinale tra i tecnici, gli amministrativi e altre figure. Tra i farmacisti, il 91% è vaccinato.