Gnassi: "Così ho messo in buca il governo"

Il deputato riminese è il primo firmatario dell’emendamento che ha costretto la maggioranza a ritardare il varo della manovra

Gnassi: "Così ho messo in buca il governo"

Gnassi: "Così ho messo in buca il governo"

Esordio rumoroso per Andrea Gnassi alla sua prima manovra di bilancio in veste di parlamentare: mette messo in buca il governo, costretto a un clamoroso dietrofront.

In commissione il suo emendamento per gli enti locali è stato approvato per errore?

"Non direi per errore – attacca l’ex sindaco di Rimini –. L’emendamento firmato da me e altri parlamentari del Pd, che prevedeva uno stanziamento di 450 milioni per la riduzione del disavanzo dei Comuni, l’altro ieri era stato analizzato e poi votato all’unanimità in commissione durante la maratona notturna. Faccio anche notare che l’emendamento aveva l’appoggio trasversale di tutti i Comuni".

A quel punto che è successo?

"Dopo l’approvazione, qualcuno in maggioranza si è accorto che non c’erano, o meglio erano destinati ad altro, i 450 milioni necessari. Così questa il governo ha dovuto riportare l’intera manovra in commissione bilancio, dove l’emendamento è stato stralciato".

Cosa prevedeva?

"Abbiamo presentato un pacchetto di emendamenti sugli enti locali per far correre i progetti del Pnrr, apparecchiato prima dell’insediamento di questa maggioranza: progetti che cambiano le nostre città e migliorano i nostri borghi. Non giriamoci intorno, i Comuni sono il portone cui si bussa per ogni bisogno".

Sostegni ai territori?

"Il pacchetto avrebbe avuto ricadute proprio su cittadini, povertà e imprese; per il rientro e la restituzione delle spese sostenute per non far saltare i bilanci. Per utilizzare i proventi delle alienazioni immobiliari senza incidere sulla spesa corrente così da tradurla in aiuti sul caro bollette, gli affitti".

In realtà la proposta era piaciuta a tutti.

"Se ne è apprezzato il merito tanto da aver approvato uno degli stessi emendamenti, salvo poi fare una retromarcia dall’Aula alla commissione senza precedenti dicendo che era stato un errore".

Lei è stato sindaco per 10 anni: che succede ora ai Comuni?

"Molti sindaci si ritroveranno senza aiuti, non riusciranno a intercettare i fondi europei, ma neanche a far funzionare la macchina comunale per le esigenze quotidiane. E permetta..."

Dica.

"Non è stato un errore, ma una scelta politica. Bocciati gli emendamenti per i Comuni, compreso quello da 450 milioni, e l’App per i 18enni. Promosso invece la ’salva-patrocchi’ di Lotito, che vale 850 milioni per i debiti dello 0,1% delle società calcistiche. Il doppio dell’emendamento per i Comuni".

Un scelta politica legittima.

"Certo. E’ evidente che la destra sta con Lotito e le lobby, non con gli enti locali, i 18enni e la cultura. Grazie a questa maggioranza i sindaci dovranno andare a chiedere i soldi a Lotito o fare magari una squadra di Serie A per garantire l’operatività degli enti?".

Mario Gradara