I familiari della trans morta in hotel "La nostra Bruna è stata uccisa"

Dal Brasile chiedono giustizia i parenti della 36enne precipitata da un balcone al sesto piano "Voleva tornare a casa: è impossibile che si sia suicidata". Ma resta il giallo sulla dinamica.

I familiari della trans morta in hotel  "La nostra Bruna è stata uccisa"

I familiari della trans morta in hotel "La nostra Bruna è stata uccisa"

"Bruna stava programmando di rientrare in Brasile per visitare la nostra famiglia a luglio. Era il nostro grande amore, il nostro orgoglio. Una persona che ha intenzione di suicidarsi non lo farebbe mai. Crediamo fermamente che sia stata uccisa perché c’erano sangue, vetri rotti, segni sulle sue braccia che indicano una lotta". Non si danno pace i parenti di Bruna Cancio dos Santos, la transessuale brasiliana di 36 anni morta dopo essere precipitata dal sesto piano di un residence in via Cariddi, il 25 maggio scorso. I familiari sono stati intervistati dai media brasiliani e hanno rilasciato diverse dichiarazioni, affermando di aver ricevuto finora da parte del consolato "risposte brevi e superficiali. Noi siamo devastati, aspettiamo giustizia e vogliamo risposte". Stando a quanto emerso, la 36enne si trovava in Riviera per esercitare la prostituzione ed era solita cambiare città molto spesso.

Proseguono nel frattempo le indagini condotte dai carabinieri del nucleo investigativo e coordinate dalla Procura di Rimini. In attesa di conoscere l’esito dell’autopsia e degli esami tossicologici, la morte di Bruna è ancora avvolta dal mistero: non ci sono piste sicure e gli inquirenti al momento non escludono né il suicidio né la caduta accidentale, avvenuta magari sotto l’effetto di alcol o droga. Fino ad ora non sarebbero emersi elementi in grado di avvalorare l’ipotesi dell’omicidio, ma gli accertamenti proseguono e nessuna pista come già detto viene scartata a priori. I familiari di Bruna hanno avviato una raccolta fondi per trovare i soldi necessari a finanziare il trasferimento della salma dall’Italia al Brasile. Prima del rimpatrio, tuttavia, occorrerà attendere il nulla osta della Procura. Non è chiaro da quanto la 36enne alloggiasse nell’appartamento né se fosse da sola quando si è consumata la tragedia. Al loro arrivo, i carabinieri non hanno trovato nessun altro all’interno dell’abitazione, che appariva perfettamente in ordine, fatta eccezione per la finestra rotta e pezzi di vetro sul pavimento. Bruna quando è precipitata dal balcone aveva indosso solo una canottiera senza biancheria intima.

Le indagini si stanno concentrando sulle ultime ore di vita di Bruna, perché la domanda fondamentale alla quale gli investigatori dovranno dare risposta è se prima di cadere nel vuoto avesse ricevuto un cliente. Sono stati sentiti diversi testimoni, inclusi alcuni turisti e persone residenti nella zona.

Lorenzo Muccioli