I nuovi Reggenti fra pandemia e Papa Francesco

I temi principali del discorso di insediamento di Gian Carlo Venturini e Marco Nicolini

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Con una cerimonia che si ripete ogni sei mesi dal 1243, a San Marino, ieri mattina, si sono insediati i nuovi Capitani Reggenti (Capi di Stato), Giancarlo Venturini (Pdcs) e Marco Nicolini (Movimento Rete), eletti dal Consiglio Grande e Generale (parlamento) lo scorso 19 ottobre. Durante la cerimonia, che ha il suo momento solenne nella Basilica del Santo, hanno ricevuto i pieni poteri dai predecessori, Alessandro Cardelli e Mirko Dolcini. Venturini e Nicolini, resteranno in carica fino al primo ottobre 2021.

È a Papa Francesco, che i nuovi Capi di Stato si sono rivolti nel loro discorso di insediamento. "Da Papa Francesco la Reggenza ha ottenuto parole di conforto e di rassicurazione, un appello all’unità e alla fraternità solidale, una sollecitazione a tutelare i più deboli e un invito ad adoperarsi, sempre e comunque, con generosità e impegno, per il bene dei suoi cittadini". Un discorso incentrato sulla pandemia che ancora preoccupa i cittadini sammarinesi. I Reggenti hanno quindi rivolto un saluto ad Angelo Borrelli, presente in sala e Oratore Ufficiale della Cerimonia di Insediamento insignito dell’onorificenza dell’Ordine Equestre di Sant’Agata. "Le siamo particolarmente grati e riconoscenti, per essere in mezzo a noi con l’autorevolezza e l’esperienza che la precedono e che l’hanno distinta, con meriti assoluti, anche nell’impegno incondizionato a fronteggiare la pandemia, nell’alto ruolo ricoperto di Commissario per l’emergenza Covid 19".

"Oggi siamo speditamente incamminati verso la messa in sicurezza dei nostri cittadini, operata a mezzo di un efficiente piano di vaccinazione, reso possibile da una lungimirante valutazione delle più adeguate forniture vaccinali", hanno ricordato i nuovi Reggenti che si sono detti ottimisti per la futura ripresa economica del Paese.

Anche il Nunzio Apostolico, nel suo discorso ai nuovi Capitani ha ricordato il flagello del virus: "La pandemia tuttora in corso ci invita a ricordare con doveroso rispetto il dolore e la sofferenza delle persone colpite dal virus e di tutti coloro che non ce l’hanno fatta. Ciò che viviamo rischia di lasciare nelle nostre menti e nelle coscienze di tutti un senso di impotenza e di sconfitta. Spesso l’incertezza si è tramutata in paura, l’isolamento in solitudine, e tutto ciò che davamo per acquisito ha dovuto essere ripensato e riprogrammato. In questi giorni – prosegue il NUnzio – si parla molto di investimenti finanziari per rilanciare e rigenerare l’economia. Questi lodevoli e necessari interventi dovranno però anche promuovere sistemi alternativi di produzione in vista di un’economia più solidale che rispetti la dignità delle persone e dei popoli".