Il ‘re’ dei finti bonus arrestato a Santo Domingo

Maxi truffa da 440 milioni, manette per uno dei capi e un commercialista: erano latitanti da gennaio

Migration

Credevano di essere al sicuro. Erano riusciti a mettere un oceano di distanza tra loro e i miliari del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza, che davano loro la caccia da gennaio, ritenendoli due personaggi chiave dell’organizzazione che aveva messo in piedi una frode multimilionaria legata ai crediti di imposta. Alla fine però i due esponenti del ramo ‘pugliese’ dell’organizzazione, Andrea Leonetti e il commercialista Roberto Amoruso, sono stati arrestati nei due Paesi dove erano volati per una vacanza, Santo Domingo e Colombia. Là si trovavano quando avevano saputo la notizia dell’operazione Free Credit condotta dalle fiamme gialle riminesi e coordinata dal pm Paolo Gengarelli, e si erano ben guardati dal tornare in Italia.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, Leonetti e Amoruso avrebbero avuto più di una volta contatti con Nicola Bonfrate e la moglie Imane Mounsiff, residenti a Montecolombo. Questi ultimi, insieme al commercialista Stefano Francioni (da poco agli arresti domiciliari) e all’imprenditore Giuseppe Guttadoro avrebbero costituito il nucleo riminese di un sodalizio che rapidamente aveva esteso i suoi tentacoli in tutta Italia, generando 440 milioni di euro attraverso la compravendita di finti crediti di imposta, i cosiddetti ‘bonus’, introdotti tra le misure di sostegno emanate dal governo con il decreto Rilancio, durante la fase più acuta dell’emergenza Covid, per aiutare le imprese in difficoltà. Fondamentale, per arrivare all’arresto dei latitanti, l’aiuto del Servizio di cooperazione internazionale di Polizia, organismo interforze della Direzione centrale della polizia criminale. Gli investigatori non hanno mai smesso di cercarli. Li hanno trovati e alla fine hanno fatto scattare la trappola. Amoruso è finito in manette all’aeroporto di Medellin: è in carcere a Bogotà in attesa dell’estradizione. Leonetti, definito dagli inquirenti il ‘re dei bonus’ e considerato il capo del ramo pugliese dell’organizzazione, era invece a Santo Domingo, dove è stato fermato dopo un lungo pedinamento: aveva con sé numerosi telefoni, varie schede telefoniche di diversa nazionalità, una decina di carte di credito e denaro contante tra euro, dollari, pesos colombiani e dominicani per circa 6 mila euro. Per lui le procedure di estradizione sono state più rapide: è stato espulso dalla Repubblica Dominicana e messo su un aereo per l’Italia.