Il Tar ‘spinge’ l’hotel Ambasciatori

Il tribunale rigetta il ricorso dei vicini: è inammissibile. Intanto i titolari del Vienna si dicono "sicuri della legittimità dei permessi"

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La sentenza del Tar pubblicata mercoledì scorso segna un round a favore della proprietà dell’hotel Ambasciatori, nel progetto di ampliamento fermo da tempo. Come accaduto di recente all’hotel Vienna, per il quale è stato presentato ricorso contro il permesso a costruire, anche nel caso dell’Ambasciatori era stato presentato dalle società Ditrass Italiana srl e Albergo Marisa ricorso al Tar per annullare la variante al Rue, regolamento urbano ed edilizio, del 2017, attraverso la quale l’Ambasciatori aveva previsto una nuova costruzione nel lotto a fianco. Un cantiere che non procede ormai da tempo.

Le società ricorrenti sono titolari di due hotel tra viale Milano e viale Gramsci. Inizialmente avevano chiesto la sospensiva, non accolta, per la variante al Rue. A fianco dell’Ambasciatori, grazie allo strumento urbanistico, era nata una struttura al grezzo sulle ceneri del Ranch Saloon. Ma per i ricorrenti questa toglie la visibilità del mare a uno dei due hotel. Da qui la richiesta di annullamento della variante al Rue presentata al Tar.

La sentenza di mercoledì scorso del Tribunale regionale dà ragione a Comune e Provincia, ovvero gli enti che hanno prodotto quella variante al regolamento edilizio. Ma la vittoria è arrivata grazie a un vizio di forma, cosa che ha reso inammissibile il ricorso. Questo è accaduto perché il ricorso stesso non è stato notificato dai ricorrenti ai titolari dell’Ambasciatori. Ora la decisione su una eventuale ripresa dei lavori spetta alla proprietà, spiegano dall’amministrazione comunale che si è avvalsa dell’avvocato Nicoletta Flamigni per resistere in giudizio. Fermo restando il fatto che le due società ricorrenti possono ancora rivolgersi al Consiglio di Stato. La battaglia legale potrebbe non essere finita, mentre è agli inizi quella dell’hotel Vienna.

La società Salbe è ricorsa per annullare il permesso a costruire dell’albergo che da progetto si alzerà per una decina di piani. La società Vienna Re srl spiega di "essere assolutamente certa della legittimità degli atti presentati". Sulla spianata dove dovrebbe essere realizzato l’albergo pluristellato al momento non c’è nessuno al lavoro, ma la stessa proprietà precisa che "per alcuni degli aspetti più innovativi e migliorativi del progetto siamo in attesa di una valutazione finale da parte degli enti competenti". Non è dato sapere, invece, se i titolari intendono procedere con i lavori nonostante il giudizio pendente.

Andrea Oliva