"La frana si sta spostando verso la strada"

L’assessore Fabio Pandolfi del comune di Novafeltria: "La voragine adesso è di nove metri".

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La terra continua a muoversi, dopo il maxi crollo di un pozzo nella vecchia miniera a Perticara di Novafeltria. La frana continua a scendere verso la voragine ma la paura più grande, ora, è legata alla strada. Se da una parte, infatti, i residenti della frazione di Miniera restano con una voragine grande 9 metri in via Donegani, ora la frana si muove anche sul lato opposto dove passa la carreggiata. "Continua a cedere il terreno verso la voragine – racconta l’assessore Fabio Pandolfi –. Dopo i sopralluoghi di questa mattina (ieri per chi legge, ndr) con l’Agenzia regionale Difesa del suolo e Protezione Civile, ora la preoccupazione è verso la strada. Il maxi dissesto avanza infatti su due lati e non si ferma".

Intorno alle 5 di domenica mattina, il pozzo Alessandro dell’ex miniera, risalente al 1870, profondo circa trecento metri, è precipitato nel cuore della terra. Da qui venivano calati i minatori attraverso un argano, e da qui veniva estratto il materiale. Il pozzo era stato chiuso nel 1964, una volta terminata l’attività estrattiva. Per farlo erano state realizzate due solette in cemento armato: una a circa trenta metri di profondità, l’altra in superficie: è questa che ha ceduto formando il gigantesco cratere. "Dal sopralluogo è apparsa anche una grossa perdita d’acqua e i tecnici Hera sono al lavoro per capire se riguarda l’acquedotto, o una fognatura, ooppure se si tratta di un’infiltrazione", continua Pandolfi. Ora il Comune sta coinvolgendo il Museo Sulphur e l’Ente Parco dello Zolfo interregionale, per scartabellare archivi storici e uffici. "Dobbiamo subito capire chi è il proprietario di quel pozzo – afferma l’assessore –, capire quali e quante gallerie ci sono nel sottosuolo. Valutare bene di chi è la responsabilità del crollo e come muoverci per fermare tutto". Già evacuate domenica due famiglie che vivono a 6 metri dalla zona del crollo, una decina di persone.

"Stiamo cercando per questi cittadini delle case e degli appartamenti a Miniera. Ci siamo mossi anche con l’Unione dei Comuni e la Regione Marche, che gestisce le case popolari. Nell’attesa di capire la stabilità della zona", commenta ancora l’assessore. Questa mattina saranno effettuate nuove verifiche da parte dei tecnici, sia nella zona della voragine che sulle crepe dei muri delle abitazioni intorno. "Valuteremo se le crepe si muovono. Se sarà necessario evacuare altre abitazioni – conclude Pandolfi –. Ancora non sappiamo nulla, è una situazione in continua evoluzione. La priorità adesso è legata alla ricerca del proprietario del pozzo. Dobbiamo agire in fretta".

Rita Celli