"La mia villa messa in affitto da un perfetto sconosciuto"

Stephen Kleckner che ha l’immobile in viale Gran Sasso ha denunciato la tentata truffa ai carabinieri di Riccione

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Non voleva crederci, invece è vero: la sua villa è stata messa in affitto online da uno sconosciuto a sua insaputa. Non riesce a capacitarsene il proprietario riccionese Stephen Kleckner, che per la "tentata truffa" si è rivolto anche ai Carabinieri di Riccione. Non sarebbe l’unico episodio del genere successo in città, come lui stesso racconta è capitato anche ad altri suoi conoscenti. "Il tutto è partito da un "alert" che ho ricevuto dal sito di annunci subito.it _ racconta _. Mi ha informato, dicendomi che la mia villa era in affitto e che si trova, non più in viale Gran Sasso, dov’è davvero ubicata, ma al mare di fronte al Bagno 82. Oltretutto mi ha comunicato che il tal "Peppe", ovviamente senza alcun titolo e senza mia autorizzazione, proponeva la mia villa in affitto con tanto di lenzuola e altra biancheria a gruppi di ragazzi per 550 euro a settimana (diventati 850 quando l’abbiamo chiamato)". Una truffa a tutti gli effetti, così Kleckner si è rivolto alla Polizia postale e anche ai Carabinieri di Riccione ai quali ha segnalato il caso, fornendo alcuni dettagli.

"Io affitto appartamenti a uso turistico e sono regolarmente registrato in Comune – racconta – come tutti i clienti, ma non ho mai dato a nessuno mandato di affittare la mia villa". Il proprietario dell’immobile ha voluto sincerarsi personalmente di quanto stava accadendo. "Avevamo a disposizione il numero di telefono – prosegue – abbiamo chiamato il signore dell’annuncio, chiedendo se era possibile vedere la villa. Ha risposto dicendo: certo che si può vedere, ma dopo Pasqua, perché adesso siamo in lockdown". Kleckner racconta un altro particolare relativo alle foto. "Il tipo le ha scaricate da internet – spiega – , ma erano vecchie. Questo mi ha fatto specie, facendo una verifica ho infatti scoperto che questo utente pubblica dal 2013". E’ la terza volta che a Stephen capita una cosa del genere: "Nel tempo – ricorda – è successo con due gruppi di ragazzi che, arrivati qua e capito d’aver perso la casa, perché già occupata, si sono messi a piangere. Questa però è la prima volta che riesco a identificare l’annuncio falso, creando degli alert". Nives Concolino