"Sei licenziato". A Rimini un cuoco tenta di buttarsi dall'albergo

Per due volte un uomo di 50 anni ha tentato di suicidarsi: salvato dai carabinieri

Rimini, tenta il suicidio dopo essere stato licenziato (foto d'archivio Newpress)

Rimini, tenta il suicidio dopo essere stato licenziato (foto d'archivio Newpress)

Rimini, 19 agosto 2019 - «Così non si può andare avanti, sei licenziato». Quando ha udito queste parole, dette dal suo datore di lavoro, il proprietario di un albergo a Rimini, a un cuoco di 58 anni il mondo è crollato addosso.

«Non so dove andare, non ho avuto neanche il preavviso», ha cercato di obiettare il dipendente, ma il titolare dell’hotel non ha voluto sentire ragioni, è rimasto irremovibile sulle sue decisioni. E per il cuoco si è aperto l’abisso della disperazione.

Così, dopo essersi rifiutato di andarsene dall’albergo, ha afferrato la cintura dei pantaloni, stringendosela al collo e ha tentato di farla finita. «Voglio morire se non posso lavorare», ha detto. Il personale dell’hotel è riuscito però a salvarlo una prima volta dal folle tentativo e ha immediatamente chiamato i carabinieri affinché intervenissero e calmassero il cuoco.

Ma il cinquantottenne disperato, senza una famiglia dove andare, è riuscito a sfuggire al controllo degli altri ex colleghi ed è corso sul balcone dell’ultimo piano dell’hotel, pronto a lanciarsi nel vuoto. Una pattuglia dei carabinieri è arrivata giusta in tempo: i militari dell’Arma sono, infatti, riusciti ad afferrarlo prima che si gettasse. Nell’albergo è così giunta un’ambulanza che ha provveduto a trasportare in ospedale il cuoco piemontese ed affidato alle cure di uno psicologo e di uno psichiatra.