DANIELE PETRONE
Cronaca

Signorini (Iren) arrestato, il sindaco di Reggio Emilia: “Non potevamo immaginarlo”

Il primo cittadino: "Lo propose il collega Bucci, l’amministratore delegato spetta alla città di Genova. Ma scelte sempre condivise. Iren ha fatto ciò che poteva e doveva, ma valuteremo provvedimenti"

Reggio Emilia, 8 maggio 2024 – Sindaco Luca Vecchi, l’arresto dell’amministratore delegato di Iren, Paolo Emilio Signorini è un vero terremoto.

"Stiamo parlando – ed è giusto puntualizzarlo in premessa – di fatti estranei a Iren. E siamo di fronte ad ipotesi di reato nel rispetto della presunzione di innocenza. Detto questo, ho appreso stamattina (ieri, ndr) la notizia delle misure cautelari e l’azienda multiutility ha assunto tempstivamente il dispositivo coerente e conseguente a un fatto del genere, di redistribuzione delle sue deleghe".

A sinistra Luca Vecchi e a destra Paolo Emilio Signorini
A sinistra Luca Vecchi e a destra Paolo Emilio Signorini

Si dimetterà e cercherete un nuovo ceo?

"Lui adesso è in carcere e ovviamente non abbiamo il modo di parlarci. Sono state redistribuite le deleghe in un Cda convocato in via straordinaria oggi (ieri, ndr ) alle 13, ma tecnicamente lui è ancora un dirigente di Iren. Seguiremo con attenzione lo sviluppo giudiziario e valuteremo nei prossimi giorni se farà un passo indietro o se sarà necessario prendere provvedimenti coerenti da parte nostra. Credo che sia stato fatto al momento ciò che si poteva e si doveva fare per garantire la piena operatività azien dale anche in risposta alla Consob, al mercato e alle normative delle quotate".

Si dice che sia stato il sindaco di Genova, Marco Bucci a proporvi il nome di Signorini.

"Questo è vero, ma è il segreto di Pulcinella. Signorini era a capo del porto di Genova. C’è un patto di sindacato molto chiaro e scritto nero su bianco che prevede che l’amministratore delegato lo proponga Genova come maggior azionista. Il presidente lo propone Torino e il vicepresidente spetta a Reggio Emilia. Però devo dire che le decisioni sono sempre state prese all’unanimità, altrimenti si sarebbe rotto il patto sociale. C’é sempre stata condivisione, anzi, quando scegliemmo l’ex ad Gianni Vittorio Armani, fui io a spingere per lui perché l’avevo apprezzato quando lavorava in Anas".

C’è chi punta il dito contro Signorini dicendo che nel suo curriculum mancasse di esperienza nel campo energetico.

"Tecnicamente non aveva lavorato nel settore, però a livello manageriale aveva le caratteristiche adatte: prima del porto di Genova, veniva da Bankitalia e dal Ministero delle Infrastrutture. Ma al netto del curriculum, dobbiamo essere chiari: nessuno di noi – e sfido chiunque a dirlo – aveva gli strumenti o sarebbe stato in grado di immaginare lo scenario descritto nel capo d’accusa".

Chiariamo anche questo: come si recluta un amministratore delegato per una delle società energetiche più importanti d’Italia?

"Chiarisco spiegando la genesi di come si è arrivati a Signorini. Noi ci trovammo a sostituire Armani che si dimise improvvisamente per andare ad Enel. Anche allora redistribuimmo temporaneamente le deleghe. Poi, come sempre fatto, ci siamo affidati ad un’autorevole società cacciatrice di teste, di individuare i profili manageriali giusti, tenendo conto anche della limitazione dei compensi che in Iren sono più bassi delle concorrenti Hera, A2A e Acea per fare un esempio. Tutti i sindaci hanno dei colloqui coi candidati, poi è il sindaco di Genova che propone la soluzione più idonea".