"Qui niente pale" Il no del Comune

Parere negativo sulla proposta del parco eolico inviato alla Capitaneria di porto e al Ministero

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"Parere negativo" ufficiale del Comune di Rimini all’ecomostro, al parco eolico da 330 megawatt proposto da Energia Wind 2000. Un articolato documento firmato dal sindaco Gnassi è stato inviato alla Capitaneria di Porto e al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Il parco riguarda un’area marina di 114 km quadri, tra Rimini, Riccione, Misano e Cattolica, a una distanza compresa trfa 10 e 22 chilometri dalla costa. Un pugno negli occhi "per uno spazio marittimo davanti alla costa di maggior richiamo turistico del Paese... Il paesaggio per la comunità riminese è un valore non negoziabile". Non convince la proposta di distanziare a 11 km la prima turbina. Il Comune ricorda come la stessa Commissione eruopea, riguardo agli effetti degli impianti già esistenti - quasi tutti a distanze molto superiori dalla costa, sui 20-40 km - invita a valutare gli effetti sugli ecosistemi e sulla pesca. Il Comune lamenta come "il pianificatore nazionale (riferimento al Piano nazionale per l’energia e il clima) tenga in maggior considerazione l’energia eolica rispetto al solare. Ciò a fronte di una collocazione geografica, quella italiana, che vede un elevato numero di giornate di sole nell’arco dell’anno, rispetto a una ventosità contenuta, almeno rispetto a quella presente nei mari del Nord Europa.

"Non basta certo – prosegue il documento – ma è sicuro complemento alla produzione di energia da fonte solare che comunque potrebbe essere ottenuta in modo diffuso sul territorio utilizzando ad esempio i tetti di abitazioni e aziende, senza la necessità di imponenti realizzazioni sia in terra sia un mare come quelle intrusive necessarie per il funzionamento della centrale eolica proposta" (il riferimento, oltre che alle 51 maxi-pale, è ai necessari imponenti collegamenti dei cavi che ’attraccheranno’ sulla costa, ndr).

Il Comune giudica "bizzarra" la scelta di collocare davanti alla costa a più alta frequentazione turistica d’Italia. "Rimini - chiosa il sindaco Gnassi – che rappresenta anche un luogo a forte vocazione turistica non può tollerare un impatto sul paesaggio di questo tipo". Infine: "Non ci vuole la scienza per dimostrare come la vocazione produttiva della Danimarca (indicata a esempio positivo da Energia Wind 2000, ndr) affacciata sul Mare del Nord con forti peculiarità industriali, siano tutt’altra cosa rispetto alla costa riminese. Il nostro mare, e ci scusino i ’padroni del mare’ se ci si permette di dirlo, le sue spiagge, la bellezza, la riqualificazione in essere dei lungomare e gli investimenti sulla tutela della balneazione, i 27 milioni di presenze turistiche sono cose ben differenti da caratteristiche territoriali legate all’off shore, all’estrattivo, all’industriale".

Mario Gradara