Rimini, sfruttamento della prostituzione e spaccio di droga: otto nei guai

I carabinieri stanno dando esecuzione a otto misure cautelari. Tra le accuse anche quella di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina

Rimini, 15 novembre 2022 -  Secondo la ricostruzione degli investigatori, avevano trasformato un hotel di Rimini in una 'base' per le lucciole provenienti dall'est Europa e che esercitavano la loro attività nelle strade della città. Questa mattina i carabinieri della Stazione di Rimini-Miramare hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali (4 obblighi di presentazione alla P.G., 4 divieti di dimora nella Provincia di Rimini ed un sequestro preventivo di un appartamento), emessi dal G.I.P. presso il Tribunale di Rimini, su richiesta della locale Procura della Repubblica, che hanno concordato con le risultanze investigative fornite nei confronti dei 8 soggetti indagati in relazione al delitto di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, spaccio di sostanze stupefacenti e favoreggiamento all’immigrazione clandestina.

L'operazione dei carabinieri
L'operazione dei carabinieri

Le indagini, avviate nel febbraio 2021 a seguito di segnalazioni di privati cittadini circa un’anomala presenza di diversi uomini, soprattutto in orari serali e notturni, all’interno di un appartamento di Rimini gestito da una coppia (un italiano e una donna di origine russa), hanno permesso, mediante servizi di osservazione ed attività intercettive, di acquisire gravi elementi indiziari utili a ricostruire una fitta rete di prostituzione in cui alle meretrici era stata data la disponibilità del citato appartamento, ovvero di alcune stanze di un hotel in Rimini, i cui coniugi-proprietari acconsentivano – previo corrispettivo - alla presenza delle prostitute inviategli dallo stesso uomo gestore del citato appartamento.

Inoltre, l’attività documentava che detta abitazione sarebbe stata utilizzata all’occorrenza anche come immobile da locare irregolarmente a stranieri privi di titoli di soggiorno, agevolandone la presenza clandestina sul territorio nazionale, e venendo pertanto sottoposta a sequestro preventivo al fine di evitare un suo ulteriore illecito impiego. Le intercettazioni telefoniche hanno consentito anche di individuare 3 soggetti, di cui uno italiano e altri 2 di origine rumena, che avrebbero sfruttato il meretricio di altrettante vittime e in un caso soggiogando la vittima con minacce e violenze fisiche affinché la stessa non smettesse di prostituirsi, nonché due stranieri di origine nord-africana gravemente indiziati in ordine all’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo “cocaina” ed “hashish”.