Stupro Rimini, sequestrata e violentata ripetutamente

Donna minacciata di morte con un'accetta, due indagati

Stupro a Rimini, donna sequestrata e violentata (foto d'archivio Germogli)

Stupro a Rimini, donna sequestrata e violentata (foto d'archivio Germogli)

Rimini, 21 aprile 2020 – Uno stupro squarcia brutalmente la bolla della quarantena. La vittima è una donna, violentata ripetutamente e minacciata di morte con un'accetta in un camping di Viserbella. I fatti sono accaduti nella notte tra sabato e domenica in uno stabile in disuso.

Sul posto sono intervenuti gli agenti delle Volanti dopo una segnalazione. La polizia ha identificato due romeni di 53 e 34 anni, i quali ora sono indagati a piedi libero per violenza sessuale e minacce. 

Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica, Davide Ercolani, e affidate alla squadra mobile della polizia. Stando ad una prima ricostruzione, la donna, 50enne, di origine ucraina, sarebbe stata più volte picchiata e violentata dal 53enne mentre il connazionale 34enne l'avrebbe minacciata brandendo un'accetta. Le lesioni subite hanno portato ad una prognosi di 30 giorni. 

La vittima era finita nelle mani dei due più di due settimane fa, quando si era fidata di uno sconosciuto che l'aveva avvicinata nei pressi della stazione di Rimini offrendole un riparo e una sistemazione 'sicura' per fare fronte comune alle limitazioni di questi giorni. Da allora la donna era stata trattenuta nel casolare abbandonato dove, stando a quanto ha raccontato agli agenti, ha subito ripetute violenze sessuali da parte di uno dei due denunciati, mentre l'altro l'ha malmenata e minacciata a più riprese. Nella notte tra sabato e domenica, però, la vittima è riuscita a mettersi in contatto con un suo conoscente residente in Puglia, che ha contattato il commissariato di polizia di Gallipoli. I poliziotti pugliesi hanno poi attivato i colleghi di Rimini, e verso le 2 di domenica sono iniziate le ricerche da parte degli uomini delle volanti che, anche con l'aiuto del sistema di rintraccio della posizione del cellulare della donna, sono riusciti ad individuare il casolare. Fuori dall'edificio, privo di elettricità, acqua corrente e riscaldamento, i poliziotti, intervenuti in forze, hanno trovato quattro uomini che si scaldavano e bevevano davanti a un fuoco. La donna, invece, si trovava all'interno del casolare, ma quando ha sentito il trambusto di fuori, ne ha approfittato per uscire, sentendosi finalmente al sicuro.

Soccorsa dalla polizia è stata poi sottoposta al protocollo previsto in questi casi. Ora le indagini dovranno appurare la dinamica dei fatti, che si sarebbero svolti all'interno della struttura dove avrebbero trovato un alloggio di fortuna alcune persone tra cui i due romeni, difesi dagli avvocati Andrea Muratori e Valentina Vulpinari del Foro di Rimini, e la donna ucraina.

Aggiornamento Arrestato lo stupratore