Rimini, operate di tumore al seno si spogliano per un calendario benefico

Coraggio senza veli

Calendario senza veli delle donne operate di tumore al seno

Calendario senza veli delle donne operate di tumore al seno

Rimini, 22 settembre 2018 - «Tante donne si vergognano della malattia. Per noi le cicatrici e i segni sul corpo sono medaglie sul campo. Perché abbiamo vinto la nostra battaglia per la vita». Patrizia Bagnolini lo dice con orgoglio, mostrando le pagine del calendario. Il presidente del ‘Punto rosa’ non ha avuto dubbi: anche lei, che come le altre donne fotografate per il calendario ha conosciuto e sconfitto il cancro, ha voluto metterci la faccia. E il corpo.

Mostrarsi senza veli non dev’essere stato facile, anche quando lo si fa per una nobile causa come questa...

«Molte delle donne che vedete ritratte nel calendario avevano forti dubbi su questa iniziativa. Francamente pensavo che molte di loro non avrebbero accettato. Invece, il giorno degli scatti, si sono presentate tutte e 24. Alcune sono entrate nello studio fotografico con lo sguardo preoccupato, poi sono tutte uscite sorridenti. Si sentivano più libere, più leggere. Nel corpo e nell’animo».

Il calendario sarà venduto in occasione di vari eventi a partire già da questo weekend (Giardini d’autore a Rimini e una mostra a Novafeltria). Non temete giudizi troppo severi o commenti sgradevoli?

«No, assolutamente. E consiglio a tutti, sfogliando il nostro calendario, di guardare prima di tutto il seno di ognuna di noi (molte donne sono ritratte a seno nudo, ndr) e poi i volti. Dalle nostre facce si capisce bene come il dolore per la malattia e la battaglia per la vita ci abbiano dato una marcia in più. È per questo che non abbiamo paura di mostrare le cicatrici e le menomazioni sul corpo. Questo calendario non servirà solo a raccogliere i fondi necessari per allestire la nostra sede: vuol essere un messaggio di incoraggiamento a tutte le donne che affrontano il tumore. A loro diciamo: noi ce l’abbiamo fatta, potete farcela anche voi».

Quanti soldi occorrono all’associazione per attrezzare la nuova sede del ‘Punto rosa’?

«Abbiamo un progetto di interventi che costa circa 20mila euro. Non pensiamo certo di ottenerli tutti dalla vendita del calendario, ma questa iniziativa, come detto, va ben oltre la raccolta fondi. Credetemi: non è stato semplice decidere di mettersi a nudo, per nessuna di noi. Ma ne è valsa la pena, se servirà a infondere speranza alle donne che stanno passando quello che abbiamo passato noi. Vogliamo farle sentire meno sole nella loro battaglia per la vita».