Vaccino Coronavirus, Giacomo Gorini "La scienza è lotta e studio, abbiate coraggio"

Il ricercatore riminese nel team di Oxford che studia il siero anti Covid, ha dialogato in video con gli studenti di due licei

Giacomo Gorini, in collegamento da Oxford parla di vaccino anti covid

Giacomo Gorini, in collegamento da Oxford parla di vaccino anti covid

Rimini, 25 settembre 2020 - "Poco tempo fa Boris Johnson è venuto qui in laboratorio, a Oxford. Ho avuto modo di scambiare qualche parola con lui e si è complimentato per come l’Italia ha gestito la fase pandemica. Io sono orgoglioso di quanto ha fatto il mio Paese". Giacomo Gorini è un giovane ricercatore riminese allo Jenner Institute che sta combattendo il virus dalla trincea più avanzata: nei laboratori dove si studia il vaccino al Sars cov-2 o Covid-19.

La lotta planetaria e le parole scambiate con il premier britannico ieri sono entrate nelle aule del liceo scientifico Lemaitre della Fondazione Karis di Rimini, e in quelle del liceo classico Dante Alighieri dove in collegamento da Oxford, Gorini ha parlato ai ragazzi del virus, della ricerca del vaccino, ma anche della forza che anima i ricercatori e delle speranze che i ragazzi devono continuare a coltivare. Ma i ragazzi sono spaesati e chiedono certezze. "Quando si troverà un vaccino?" chiede Davide, un ragazzo di quinta.

"Le tempistiche non le so e non posso dire altro. Il vaccino che stiamo testando sta andando bene. Tra Regno Unito, Sud Africa e Brasile abbiamo decine di migliaia di persone che stiamo monitorando. Ma arrivati a questo punto c’è bisogno che il virus circoli per capire se il vaccino che stiamo sperimentando funziona. In aprile eravamo ambiziosi e pensavamo di poter dare una risposta già in settembre. Ora invece dobbiamo aspettare". Ma la voglia di normalità di chi a 18 anni vede una vita ‘distanziata’ davanti a sé non può accontentarsi di un "abbiate pazienza".

"Perché non si fa incontrare una persona vaccinata con una persona contagiata?", è la domanda di Simone. "Ci sono decine di migliaia di persone che si sono rese disponibili, ma non è così semplice – spiega Gorini –. Il dibattito è aperto nella comunità scientifica anche se i rischi sono considerevoli. Se la situazione accadesse con la malaria, nel caso il vaccino non funzionasse avrei un trattamento antimalarico da somministrare a chi si sente male. Con il Covid questo non è possibile".

E c’è anche chi, come Andrea, chiede di sapere se gli effetti del Covid nei ragazzi sono diversi perché è diverso il sistema immunitario rispetto agli adulti. Anche in questo caso – risponde Gorini – serve tempo, per comprendere effetti e rischi. Capisco che i giovani vogliano tornare a vivere senza mascherina, ha continuato il ricercatore, ma non è nemmeno giusto lamentarsi troppo.

"Sono orgoglioso di quanto fatto dal mio Paese durante la pandemia. Oggi qui in Inghilterra si sta pensando di chiudere nuovamente. In agosto, sono tornato in Italia per una settimana e grazie agli sforzi fatti, ho visto un paese che si è goduto un’estate quasi normale. Non è affatto poco". Quindi, calma e pazienza, "la scienza è costellata di fallimenti, ma quando riesci a trovare la soluzione ti sembra davvero di partecipare al benessere comune". Le insidie sono tante a partire dalle fake news. Così il richiamo a confrontarsi con le fonti scientifiche accreditate è stato deciso. "’L’ha detto mio cugino’ o ‘l’ho trovato sui social’, non basta". Gorini ha comunicato ai ragazzi la passione per la ricerca, una determinazione più forte delle paure. "Bisogna sapersi buttare. La timidezza è il vostro nemico. Studiate, create la vostra persona. Il voto alto non basta. Fate quello che sentite, ma fatelo bene".