"Per avere il Battaglini a norma sono disposto a pagare di tasca mia"

Mancano il certificato prevenzione incendi e l'agibilità. Il presidente della Femi Cz, Zambelli: "Bisogna darsi una mossa"

Il presidente Francesco Zambelli (foto Donzelli)

Il presidente Francesco Zambelli (foto Donzelli)

Rovigo, 24 agosto 2014 - «Entro il 20 settembre dovrebbe essere tutto a posto». È ottimista il presidente della Rugby Rovigo, Francesco Zambelli. Allo stadio Battaglini manca il certificato prevenzione incendi (Cpi) e non c’è l’agibilità. Serve una proroga della commissione vigilanza e pubblici spettacoli, oppure la messa a norma definitiva. Questa la strada caldeggiata dal commissario prefettizio del Comune, Claudio Ventrice. L’impianto è comunale. Il 20 settembre la Rugby Rovigo giocherà il turno preliminare per l’accesso alla fase di qualificazione dell’European Challenge Cup contro la formazione georgiana Tblisi Caucasians. 

Come si fa per l’agibilità?  «Ci dobbiamo attivare, la società gode di un comodato d’uso gratuito»

Dopo tutto quello che ha investito per la squadra spenderà di tasca propria anche i soldi per mettere a norma lo stadio? «Potremmo anche metterci dei soldi. Bisogna ottenere questo Cpi»

Quanti soldi servono?  «Non lo so di preciso. Non è stato fatto l’inventario» 

Venerdì ha visto Rovigo battere Treviso, si è divertito?  «Sì molto, rasserena questa ripartenza, il perfezionamento della quadra, il consolidamento degli apporti pubblicitari»

Quanti soldi ci sono quest’anno?  «Il budget è attorno al milione e 700mila euro. Il cerchio si è chiuso in questi giorni»

E lei come sempre ne mette parecchi di tasca propria?  «Non è il caso di sottilizzare. Comunque in futuro si potrà anche dire»

Si rende conto di essere molto generoso?  «Certamente, ma non sono i numeri a fare grandi o piccole le cose. C’è una danza da continuare». 

E la federazione quanto mette?  «Quest’anno 360mila euro più il contributo trasferte che è un po’ superiore a quanto si spende, un altro mini contributo» 

Il presidente del Treviso venerdì non ha visto la partita con lei, come mai?  «È stato un caso. Era con i suoi amici, c’era anche Vittorio Munari con lui. Ci siamo parlati dopo. Nessun problema» 

La mischia come l’ha vista?  «Non so se il Benetton di ieri fosse il test giusto. Sono partite sperimentali per tutti. Ma credo di poter dire che ci siamo fatti sentire alla grande. E’ un motivo di soddisfazione» 

Fiducia ai tecnici dopo lo scetticismo sulla campagna acquisti in prima linea?  «Certamente. Hanno dimostrato di non scherzare e di aver utilizzato queste settimane correttamente. Con un programma».