Cesena, un percorso travolgente. È entrato di forza nella storia

Mai un’annata così. L’inizio da ko a Olbia, la Torres che va in fuga anche di 7 punti poi strapotere romagnolo

Cesena, un percorso travolgente. È entrato di forza nella storia

Cesena, un percorso travolgente. È entrato di forza nella storia

Obiettivo raggiunto, quasi al termine della migliore stagione nella storia del Cesena a prescindere dalla categoria. Una galoppata travolgente che ha inorgoglito il popolo bianconero la Curva Mare e tutto il Manuzzi, soprattutto gli intrepidi tifosi che hanno sempre seguito la squadra anche nelle trasferte più lunghe e disagiate. E’ davvero finita e speriamo di non rivedere più gli spelacchiati campi della serie C. E dire che era partita male.

Ad Olbia il Cesena fu surclassato e battuto da una squadra che poi piomberà in piena zona retrocessione, un Cavalluccio imbarazzante per un’ora, fino all’ingresso in campo dei giovani che ci misero grinta ed entusiasmo fino a sfiorare il pareggio. Una scoppola benefica, si disse e in effetti di lì partì la grande galoppata interrotta solo a Carrara, una vita dopo. Subito la reazione, a Pontedera, dopo 15 giorni per il rinvio del derby con la Spal. ’L’invincibile armada’ ingrana, comincia l’epoca dei poker di reti, strapazzata l’Ancona, e poi a Fermo dove la tradizione era ostile. In entrambe doppiette di Corazza che poi perderà la verve realizzativa per un infortunio bastardo e l’esplosione prepotente di Cristian Shpendi. Due derby in rapida successione, il recupero con la Spal, doppietta di Cristian e ancora Corazza e poi quello col Rimini in un Manuzzi infuocato di passione. I biancorossi si illudono con Lamesta prima di venir sommersi nel pokerissimo sognato da una vita dalla Mare. La Torres è in fuga coi suoi 15 punti in 5 partite, ma il Cavalluccio sembra recuperare. Invece arrivano due pareggi inaspettati, ricchi di occasioni sprecate in casa col Sestri Levante e a Pescara col Pineto dove la squadra appare stranamente lenta e impacciata. Passa Corazza, recupera Volpicelli, un pareggio amaro. Rinvio a Chiavari per pericolo alluvione e i sardi prendono il volo, prima di affrontare e battere la Carrarese il Cesena li vede a 7 lunghezze, sono in fuga.

Arriva il match più importante della stagione, a Gubbio dopo 2 minuti è espulso Corazza, ma seppur in 10 per una partita intera il Cesena domina, pareggia con Adamo e crea le basi per la cavalcata che lo porterà alla promozione. Testa e gambe, un binomio di sostanza che diventerà marchio di fabbrica. A metà novembre col recupero e la vittoria a Chiavari i sardi sono raggiunti grazie al gol di Donnarumma, uno dei levrieri di Toscano. Vittorie larghe prima del pari (1-1) al Manuzzi a dicembre con la Torres, sola a resistere al rullo romagnolo, segnano Shpendi e Fischnaller, i due principi del gol. C’è spazio anche per l’unica gara stagionale con l’attacco a secco, a Ferrara. Di lì marcia trionfale, 8 match vinti prima dello stop di Carrara. Ormai la Torres è alle spalle (3 ko di fila ma poi si riprende), lontana, il Cavalluccio prende fiato anche perché in Toscana ci va un manipolo dimezzato da infortuni e squalifiche. Tocca ancora al Gubbio, come all’andata, dare la spinta definitiva dopo lo scivolone. Blitz con Vis Pesaro, Lucchese e Pescara e l’incubo finisce.

Daniele Zandoli