ROBERTO DALTRI
Calcio

"Compatti per il sogno"

Ha smaltito gli acciacchi passati: "Occorre partire forte" .

"Compatti per il sogno"

"Compatti per il sogno"

di Roberto Daltri

Durante l’estate una delle preoccupazioni principali che hanno attraversato i pensieri degli appassionati e dei tifosi bianconeri era quella che riguardava le condizioni fisiche di alcuni dei senatori del Cesena che si portavano dietro le scorie della scorsa stagione. Uno di questi, assieme a Hraiech Saber e a Simone Corazza, era Francesco De Rose 36 anni, fulcro di centrocampo e dello spogliatoio, centrocampista nativo di Cosenza e tra i fedelissimi di Domenico Toscano. Inoltre è stato tra i migliori bianconeri della stagione passata.

Il peggio però sembra ormai alle spalle, De Rose è tornato in campo alla ricerca di quella condizione fisica che nel suo calcio fatto di pressing, ritmo e velocità è assolutamente imprescindibile.

Come si sente, possiamo finalmente dire che l’infiammazione è solo un brutto ricordo?

"Sto decisamente meglio, non è niente di preoccupante sono già in fase di carburazione e sarò sicuramente pronto per Olbia".

Vi aspetta una stagione molto impegnativa forse anche più di quella passata e ci vorrà tutta l’energia per ottenere quello che è stato solo sfiorato nel campionato scorso.

"Si il livello del girone e delle difficoltà si è alzato: ci sono squadre come la Spal, l’Entella, il Gubbio particolarmente attrezzate, senza dimenticare il Perugia poi come capita ogni anno ci saranno delle sorprese".

La C come campionato imprevedibile vista la la promozione del Lecco che vi superò in semifinale playoff ai rigori?

"Certo, mi ricordo molto bene quella partita in casa nostra dopo avere vinto, dominato e sciupato occasioni in Lombardia. Anche al Manuzzi abbiamo avuto molte occasioni per segnare, eravamo convinti di portare a casa il risultato e qualificarci per la finale contro il Foggia. Loro invece sono passati con l’unico tiro effettuato. Poi la lotteria dei rigori e la sconfitta".

Servirà come sempre anche la grande conoscenza e l’intesa che lei e mister Toscano avete affinato nel tempo.

"Ci conosciamo bene e quando ci ritroviamo finisce che vinciamo il campionato. Non è successo al primo anno ma abbiamo una nuova occasione nel secondo campionato qui in Romagna. Cesena lo merita, è una città che non c’entra davvero per niente con la serie C e faremo di tutto per accontentarla".

Dopo qualche tempo riesce a dire a mente fredda cosa non ha funzionato al meglio o cosa è andato storto lo scorso campionato fallendo così una occasione clamorosa?

"Premesso che abbiamo sbagliato un paio di partite, la Reggiana nella fase regolare ha vinto perchè aveva una rosa più ampia, più alternative e alla lunga tutto questo ha pesato. Però quello ormai è il passato e noi ora dobbiamo guardare avanti".

Pensando quindi al campionato alle porte, sarà importante avere la possibilità di avere più possibilità di rotazioni?

"Alzare il livello di competitività aiuta a dare il massimo anche in allenamento, ti spinge sempre in avanti, ti stimola ulteriormente e non ti permette mai di ’sederti’. Infatti abbiamo bisogno di tutti e che tutti possano stare bene perchè il calcio che pratichiamo richiede una condizione fisica davvero ottimale".

Visto che di campionati ne ha vinti quattro, quali possono essere i segnali per sperare che sia l’anno buono?

"Segnali veri e concreti non ci sono. I campionati si vincono con il contributo di tutto il gruppo. E’ un aspetto indubbiamente positivo che si sia lavorato su una base già solida e i nuovi siano arrivati con un po’ di anticipo. Il direttore Artico in questo senso ha fatto sicuramente un buon lavoro, cosi hanno il tempo di capire cosa chiede il mister. Toscano infatti è esigente e di conseguenza vanno compresi bene i movimenti che pretende. Bisogna stare molto bene anche fisicamente, il suo è un calcio molto impegnativo dal punto di vista atletico e chiede un dispendio di energie fisiche e mentali".