La sfida infinita con Milano. Ma occhio alle outsider come Venezia e Tortona

Tutti concordi: con l’Olimpia c’è la possibilità di una quarta finale scudetto di fila

Virtus-Olimpia, atto quarto. Il duopolio tra Bologna e Milano, così come è stato chiamato dai più, ha ricevuto anche la benedizione del presidente federale Gianni Petrucci. Per il quarto anno consecutivo, probabilmente, ritroveremo la Virtus di Luca Banchi e l’Olimpia di Ettore Messina all’ultimo atto della stagione. Che ci siano squadre dominanti, in fondo, è successo anche in passato. Nei primi anni Settanta c’era il triangolo Milano (sempre Olimpia), Varese e Cantù e, come ricorda spesso Dan Peterson, da quelle stagioni sono comunque cresciute squadre – come la Virtus – che sono state capaci di rimboccarsi le maniche e salire ancora più in alto. Virtus vincitrice nel 2021, con Sale Djordjevic in panchina, Milano capace di pareggiare prima e poi passare in vantaggio, sempre con Ettore Messina. Cambia uno dei protagonisti della panchina, perché sul finir dell’estate, la Virtus ha deciso per l’esonero di Sergio Scariolo e l’ingaggio, veloce, di Luca Banchi che uno scudetto, proprio sulla panchina di Milano, l’ha già vinto.

Bologna e Milano, Milano e Bologna, ma attenzione alle altre. Meglio, Virtus e Olimpia dovranno stare attente ai trabocchetti stagionali perché, restando all’ultimo campionato, i bianconeri hanno perso il primo posto – e il vantaggio del fattore campo in finale – con una caduta del tutto inattesa a Treviso.

Milano e Bologna sopra tutte, con Tortona, che non a caso ha ingaggiato Kyle Weems, vecchia conoscenza bianconera, decisa più che mai a ritagliarsi il ruolo di terza incomodo. Tortona ha lavorato nel migliore dei modi, Marco Ramondino è una sicurezza in panchina.

A Tortona è rimasto Mike Daum e non si è mosso l’azzurro Luca Severini. Attenzione, tra gli esterni, agli ex Fortitudo Leonardo Candi e Tommaso Baldasso.

E dopo? Attenzione a Venezia. Giubilato un anno fa, Walter De Raffaele, la Reyer si è affidata a Neve Spahija. E dal tecnico croato, che avrà la possibilità di lavorare fin dall’inizio, ci si attendono novità. A Venezia ci sono due ragazzi che in Virtus ricordano bene, Marco Spissu e Amedeo Tessitori. Da seguire con interesse anche l’altro ex azzurro Jeff Brooks.

Tanti ex di Virtus e Fortitudo anche a Sassari, dove il capo allenatore è Piero Bucchi. In campo, invece, Alessandro Cappelletti, Stefano Gentile, Vasilis Charalampopoulos e Luca Gandini. Attenzione alla crescita di Ousmane Diop. E Pesaro? In panchina Maurizio Buscaglia: anche qui non mancano gli ex di Basket City come Valerio Mazzola e Leonardo Totè.

Due bolognesi anche a Varese, entrambi classe 1998, con la voglia di crescere ancora. Stiamo parlando di Davide Moretti e di Andriu Tomas Woldetensae, cresciuto nella Bsl San Lazzaro, prima di diventare un atleta di interesse nazionale.

A pochi chilometri da Bologna ecco la Reggio Emilia del coach Dimitris Priftis. E sul parquet Michele Vitali e Matteo Chillo, a proposito di incroci tra Virtus e Fortitudo.

La neopromossa Cremona punterà in panchina su Demis Cavina, il coach di Castel San Pietro.

Un ex Virtus anche a Brescia, affidata ad Alessandro Magro. tra i giocatori David Reginald Cournooh (ex Virtus) e due ex nazionali, Amedeo Della Valle e John Petrucelli. Ci sarà da divertirsi, buon campionato a tutti.