La zampata del Joker : "Qui per finire il lavoro"

L’attaccante è al suo secondo anno a Cesena: "Mi trovo benissimo la squadra è forte, ma gli ostacoli sono tanti. Vogliamo evitare i playoff".

La zampata del Joker : "Qui per finire il lavoro"

La zampata del Joker : "Qui per finire il lavoro"

di Luca Ravaglia

Simone Corazza, ha iniziato la sua seconda stagione a Cesena. Contano i gol, contano i risultati, ma conta anche la città nella quale è venuto a vivere.

Bilanci?

"Molto positivi sotto tutti gli aspetti. Sono stato davvero contento di avere avuto la possibilità di restare, e l’ho colta al volo. C’è tutto quello che serve per stare bene. Lo penso io, ma anche la mia famiglia".

Alla mattina, il primo appuntamento è con i figli da accompagnare a scuola.

"Godermi il piacere di fare il babbo è impagabile. E’ bello uscire di casa coi bimbi, assaporare Cesena anche senza la maglietta addosso, vivere il momento. La città e questo suo lato in particolare, sono tra gli aspetti che mi hanno spinto ad accettare con entusiasmo l’idea di restare".

Sarebbe bello ricambiare confezionando un regalo importante da dedicare alla comunità a fine stagione.

"Sappiamo tutti perché siamo qui. E vogliamo fare quello che serve: andare in B. Non sarà facile, certo. Ma possiamo farcela". Le cose facili sono le più noiose.

"Se non ci fosse pressione, non ci sarebbero stimoli a raggiungere traguardi importanti. E a me vivacchiare non piace".

Il campionato è lunghissimo, avete inanellato sei vittorie di fila, che però da sole ovviamente non bastano.

"Continuità è la parola cruciale. Stiamo andando nella direzione giusta, bisogna essere consapevoli che di intoppi potranno essercene, ma che dovremo essere bravi a gestirli al meglio". Ogni momento è cruciale.

"Quest’anno in particolare. Perché abbiamo visto quante insidie possono portare i playoff e quanto sia difficile vincerli. Dunque il piano A è quello di stare dalla parte del sicuro e vedere di non disputarli proprio, chiudendo i conti prima. Ripasso da dove sono partito: non sarà facile, ma il Cesena, questo Cesena, può riuscirci".

Com’è ‘questo Cesena’?

"Un’ottima squadra, con tanti talenti e molto amalgamata. Credo che il gruppo sia cresciuto rispetto allo scorso anno. Di quello che serve per vincere non manca niente".

Ogni anno si trova di fianco uno Shpendi diverso…

"E’ vero (ride, ndr). Abbiamo un giusto mix di veterani e giovani molto promettenti. E’ uno stimolo da qualsiasi parte si voglia guardare la questione: chi ha meno esperienza è motivatissimo a crescere, cercando di recepire al meglio ogni consiglio sia tecnico, che di approccio alle gare e ai comportamenti da adottare in campo; chi invece è più rodato, trova costanti incentivi per continuare ad alzare l’asticella".

E’ il ‘Joker’. Storia vecchia, che arriva dai tifosi della Reggina. Avrebbe preferito essere Batman?

"Per un calciatore ricevere un soprannome è un onore. Io del mio vado molto orgoglioso (si veda il sorrisone che si disegna con le mani, visibilmente compiaciuto, dopo ogni gol, ndr). Me lo tengo stretto, tanto che ormai è sdoganato pure fuori dal campo. Che ridere quando anche i miei figli mi chiamano così".

L’esultanza insieme ai pargoli di tutta la squadra a fine gara sotto la Mare è sinonimo di grande famiglia.

"Lo siamo. Essere lì, tutti insieme a ballare e a cantare sotto la curva è una festa. Un anticipo di quella che abbiamo in programma di organizzare in primavera".