Pegolo e Consigli sono i veri senatori neroverdi

Il Sassuolo ha ammainato quasi tutte le sue bandiere, con pochi giocatori di lungo corso rimasti. Una rivoluzione di mercato ha ridisegnato un organico con minime anzianità di servizio: il nuovo Sassuolo "non è un paese per vecchi".

Le bandiere, da Magnanelli e Missiroli, che pure in campo non andavano in più, fino a Rogerio (partito), Ferrari (parte) e Berardi (partirà?) il Sassuolo le ha (quasi) tutte ammainate, suo malgrado. Così, a cercare neroverdi di lungo corso – eccezion fatta per Pegolo e Consigli, rispettivamente 11 e 10 stagioni a Sassuolo, ma poi magari parte anche quest’ultimo – per la prima volta da qualche stagione a questa parte si fa una fatica insolita. I due portieri sono, oggi, gli ultimi due totem sopravvissuti ad una rivoluzione che, nelle ultime due sessioni di mercato ha visto il Sassuolo muovere più di una trentina di giocatori tra entrate e uscite (dal Alvarez a Zortea, l’elenco alfabetico è lunghissimo) ridisegnando un organico dentro il quale le anzianità di servizio sono minime. Toljan, quinta stagione a Sassuolo, è già un senatore, come Defrel, che gioca la sesta di fila in neroverde ma nel Sassuolo aveva già giocato prima. Gli altri? Tutti nuovi, o quasi: il nuovo Sassuolo ‘non è un paese per vecchi’.

s.f.