DANIELE ZANDOLI
Calcio

"Sono rimasto per completare l’opera Ora abbiamo tutto per dare l’assalto alla B"

L’allenatore: "Nel torneo scorso potevamo fare meglio, nel gruppo inseriti elementi di qualità. Con me i giovani bravi giocano"

"Sono rimasto per completare l’opera  Ora abbiamo tutto per dare l’assalto alla B"

"Sono rimasto per completare l’opera Ora abbiamo tutto per dare l’assalto alla B"

di Daniele Zandoli

Seconda tacca, dopo aver portato il Cesena a un soffio dalla promozione sbagliando però la più clamorosa occasione di centrare l’obiettivo al primo tentativo. Quest’anno cambia lo spartito, ma chi arriva dalla Calabria è abituato a masticare pane duro e Mimmo Toscano non fa eccezione.

Mister, precampionato infinito, non se ne può più. Ora si parte.

"Il mercato è lungo e anche il precampionato, per noi allenatori è un guaio. Cerchiamo di adattarci, non si può fare altro, ma non condivido questi tempi biblici".

Guardiamo per l’ultima volta indietro, come risponde a chi le imputa la mancata promozione, la gestione dei portieri e la scelta dei giocatori sia al mercato che nelle partite?

"Parlare del passato serve a poco se non a imparare dagli errori commessi. A me piace pensare positivo anche se sono cosciente che la scorsa stagione si poteva fare meglio. Non sul mercato perché furono centrati gli obiettivi, poi ci sta che qualcuno non abbia rispettato le aspettative così come i vari Brambilla, Stiven o Bumbu le abbiano superate. Fa parte del gioco. Comunque sono il primo a prendere le responsabilità, nel bene come nel male".

E’ stato sul punto di scegliere Vicenza. Contento di essere restato?

"Contentissimo. Ho scelto convinto di ciò che facevo, dopo aver sentito le idee e le garanzie da parte del direttore e della società. Sono nell’ambiente giusto, con l’organizzazione e le strutture giuste per fare un grande lavoro".

Sarà un girone di ferro con tante pretendenti alla promozione. Chi tra le altre?

"E’ un girone impegnativo, occorrerà arrivarci attrezzati e pronti, decisi ad essere protagonisti perché la volontà di tutti è lasciare questa categoria molto difficile. Le pretendenti? A parte le neoretrocesse Spal e Perugia vedo bene Carrarese, Gubbio, Entella, Ancona, inoltre la Juve U23 è molto competitiva con elementi che potrebbero già giocare in prima squadra".

Il mercato non è stato facile, prima occorreva vendere.

"Normale che ogni allenatore vorrebbe la rosa completa in fretta, ma ci sono dinamiche di mercato molto insidiose da rispettare. La volontà è stata quella di rafforzare il gruppo con inserimenti di qualità, abbiamo lavorato per questo".

Perché secondo lei Bianchi non è stato amato dai tifosi, ora è approdato in una squadra importante come il Padova.

"Lo conosco da tanti anni e meglio dei tifosi, ho avuto la fortuna di allenare lui, De Rose, Corazza, giocatori esemplari in campo e fuori. Bianchi ha attraversato una annata sfortunata, ma il mio giudizio su di lui non cambia perché so che ragazzo è".

La cessione di Mercadante al Gubbio è stata una sorpresa.

"Col direttore si è pensato di alzare il livello da quella parte, il ragazzo ha avuto un buona opportunità e quindi abbiamo scelto di dividerci".

Fra tanti volponi esperti c’è una covata di giovani talenti. Di solito chi punta a vincere fatica a far giocare i giovani. Lei fa eccezione?

"Ci sono due filosofie sui giovani. Farli giocare per il minutaggio oppure fare giocare quelli bravi. Questi con me giocano e mi auguro quest’anno di offrire la chance giusta ai frutti del nostro vivaio".

Un sogno nel cassetto?

"Naturalmente portare il Cesena in B, mi auguro di farlo io".

Un suo predecessore era solito stabilire un “fioretto” al raggiungimento di un obiettivo. In caso di promozione cosa promette?

"L’ho già detto ai miei, in caso di promozione vado in bicicletta al santuario di S.Rita da Cascia in Umbria".