Toscano, un ’martello’ maniaco dei dettagli. Sognava di fare il ferroviere come il padre

Da bimbo il genitore lo portava in cabina nel treno. Per gli amici è ’Mimmo polpaccio’. Lavoro e fatica sono da sempre i suoi dogmi

Toscano, un ’martello’ maniaco dei dettagli. Sognava di fare il ferroviere come il padre

Toscano, un ’martello’ maniaco dei dettagli. Sognava di fare il ferroviere come il padre

‘Mimmo polpaccio’ ce l’ha fatta ancora. Ci è riuscito per la quarta volta in carriera salire dalla C alla B. Come insegna chi sa davvero di sport, vincere è sempre difficile, impegnativo, sfiancante, snervante in qualsiasi campionato si giochi, qualsiasi disciplina si pratichi e Domenico Toscano questo lo sa. Lui conosce bene il sapore della fatica, il valore del lavoro incessante, martellante, a volte anche ossessivo, ma comunque sempre portatore di buoni frutti e

di eccellenti risultati. Valori e insegnamenti che gli sono stati trasmessi ed inculcati dai suoi genitori e dalla terra di Calabria, la sua Calabria.

Uno dei momenti più belli della sua infanzia porta al rapporto con il padre ferroviere che lui

aspettava sul binario 1 della stazione di Reggio Calabria. Papà lo faceva salire, lo prendeva in braccio e lo portava in cabina di guida durante la tratta Reggio Calabria-Paola he durava un paio d’ore. Il sogno di Mimmo da bambino era quello di fare il ferroviere come papà, poi la passione per il calcio ha preso il

sopravvento e il padre che andava a seguire le sue partite senza che lui lo sapesse, è sempre stato orgoglioso del figliolo.

Dice Michele Napoli, il suo storico assistente dal 2007 a oggi: "Provo per Mimmo una profonda ammirazione per la passione che mette nel suo lavoro, per l’incessante e continua cura nei dettagli. E’una persona vera, autentica, genuina e di grande cuore. E’ un martello con giocatori e collaboratori, sempre e poi dice le cose in faccia a tutti. Un difetto? A volte è un po’ frettoloso e precipitoso nelle decisioni, ma sta migliorando anche in questo"..

Nella stagione passata il Cesena è andato vicino al salto di categoria ma non ci è riuscito per una serie di errori che hanno coinvolto anche lo stesso Toscano. Errori che il mister non ha mai nascosto, ma che, all’inizio di questo campionato ha messo nel dimenticatoio perché ‘’parlare del passato serve a poco se non a imparare dagli errori commessi’. E di errori ‘Mimmo polpaccio’, come lo chiamavano gli amici di sempre in Calabria, non ne ha fatti più. Ha costruito una miscela ideale di giovani a cui ha dato spazio e di veterani che erano i suoi pretoriani, li ha guidati inculcando loro una feroce mentalità vincente, una concentrazione costante e continua, una fame calcistica quasi atavica.

’Sono rimasto per completare l’opera’ disse Toscano prima dell’inizio del campionato. Ed è rimasto, rifiutando una proposta molto importante da parte

del Vicenza, perché Mimmo non è uno che lascia le cose a metà e sapeva che erano state

gettate le basi per l’esaltante cammino che abbiamo ammirato in questi mesi. E la promozione ha iniziato a germogliare proprio nel momento in cui Mimmo ha scelto di restare in Romagna,

in quella Cesena che lo ha conquistato e che, indipendentemente da quello che succederà domani, conserverà sempre un posto speciale nel suo cuore, burbero ma grande.

Stefano Benzoni