"Una palestra di vita che mi sta dando tanto Quanti viaggi e amici"

"Arbitrare è una palestra di vita e mi sta dando molto". Il 32enne fermano Fabio Catani è un assistente arbitrale e per lui sarà l’ultima stagione: o viene promosso o deve lasciare. "Ciò non mi mette affatto pressione, lo considero un hobby – aggiunge Catani che nella vita di tutti i giorni è impiegato amministrativo in un’agenzia di assicurazioni – che mi sta dando davvero tanto. Ho avuto la possibilità di viaggiare molto, di conoscere altre persone, mi ha insegnato ad abituarmi a cavarmela da solo, a vincere la timidezza, a non lamentarmi mai e ad affrontare ogni difficoltà". È stato un percorso iniziato nel 2007. "Allora – ricorda – ero uno studente del Classico dove lavorava un dirigente della sezione di Fermo, a quei tempi praticavo atletica, ma ho partecipato al corso".

E così è iniziato il suo cammino che l’ha portato ad arbitrare fino alla D. "Ricordo le tante persone che hanno assistito alla partita Troina-Bari (aprile 2019) che ha segnato il ritorno dei baresi in C". Poi ha abbracciato il percorso di assistente arbitrale. Ma come vive la vigilia di una partita, a volte ci sono quelle importanti che mettono in palio punti pesanti in chiave salvezza, playoff o promozione? "Con il tempo l’esperienza aiuta a vivere quei momenti in equilibrio non facendo prendere il sopravvento l’ansia ma nemmeno vivere quei periodi con leggerezza". Nel fine settimana si fa la valigia e si parte, e magari la ragazza non è al settimo cielo. "Ogni tanto c’è qualche discussione, però lei è felice quando mi vede soddisfatto per una designazione e poi lei è la mia prima tifosa".