Occupazione e migranti. La ricetta di Confartigianato: "Un patto per l’integrazione"

Il segretario Renzi ragiona sul primato del territorio: "Raggiunto grazie alla coesione sociale. E per superare le difficoltà delle scenario internazionale servono infrastrutture all’altezza".

Occupazione e migranti. La ricetta di Confartigianato: "Un patto per l’integrazione"

Occupazione e migranti. La ricetta di Confartigianato: "Un patto per l’integrazione"

"Il mondo delle imprese del territorio metropolitano necessita di lavoratori e non è funzionale tenere dei giovani migranti in sosta nei vari centri di accoglienza o nelle case famiglia, quando potrebbero essere utili alle comunità. Servono un Patto di Territorio attraverso il quale governare il processo di integrazione e investimenti per finanziare lo studio della lingua e le politiche abitative, così da facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro". Così Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Bologna Metropolitana, lancia un’idea concreta capace di dare una prospettiva diversa sul tema immigrazione.

Nella classifica del Sole 24 Ore, Bologna mantiene una posizione di rilievo, con il secondo posto. Quali sono i principali punti di forza dell’economia bolognese?

"Una forte coesione sociale ed economica. Un livello manifatturiero di eccellenza. Una straordinaria rete di piccole e micro imprese che sono subfornitori di qualità e creano vivacità nei territori. La tenuta di queste realtà, unita a una forte presenza associativa, sono elemento di stimolo verso il sistema pubblico e contribuiscono a quella coesione sociale necessaria per lo sviluppo del territorio e per la convivenza civile".

Caro energia e inflazione hanno rallentato, ma gli ostacoli per le imprese non mancano.

"Le conseguenze del caro energia e dell’aumento dei prezzi delle materie prime pesano ancora. La crescita dell’inflazione ha influito nelle scelte di investimento. Poi il tema del costo del denaro e della difficoltà a reperire finanziamenti specialmente per le Pmi. A livello territoriale sono necessari interventi sulla mobilità e sulle infrastrutture per velocizzare lo spostamento delle merci. Non dimentichiamo, infine, la carenza di manodopera".

A proposito di mobilità. Città 30 è appena partita, in un anno in cui i cantieri la faranno da padrone, soprattutto quelli del tram. Che dicono i vostri iscritti?

"La Città 30 si inserisce in un contesto caratterizzato dall’apertura di tantissimi cantieri. Tra i nostri associati vi è molta preoccupazione per l’impatto che tutti ciò potrà avere sulle attività, in particolare quelle di prossimità, realtà che danno vita alla città. In una fase come questa serve una forte sensibilità politica, per questo riteniamo urgente un confronto trasparente, collaborativo e continuativo con l’amministrazione".

a. bo.