La forza di una squadra rinnovata e rinforzata dopo la finale di Coppa Italia e quella promozione dell’anno scorso, la competenza di uno staff tecnico che si è calato nella realtà che lo circonda, la coesione di una compagine societaria che punta tutta insieme verso un’unica direzione e una tifoseria che per passione, affetto, partecipazione non ha eguali.
In Fortitudo si sogna una stagione da grandi protagonisti, l’obiettivo tutt’altro che nascosto, ma mai urlato ai quattro venti si chiama serie A.
Un po’ per scaramanzia, molto per la qualità del lotto degli avversari di una serie A2 che sembra quasi un A Bis, un po’ perché a volte il fato ci mette del suo, in casa Fortitudo la parola promozione non esce dalla bocca di nessuno, ma è altrettanto vero che non ci si nasconde, l’obiettivo nel breve per non dire nel brevissimo periodo si chiama serie A.
Del resto in Italia le società, anche nella massima serie, che staccano oltre 4.500 abbonamenti si contano sulle dita di una mano.
"Il nostro pubblico merita la serie A" sottolinea il presidente Stefano Tedeschi dopo che la Fortitudo ha alzato a Livorno la Supercoppa domenica scorsa, riaprendo la bacheca da quella stagione 2018-2019 che oltre al trofeo poi portò alla promozione.
Chissà che non sia di buon auspicio vedendo poi come negli ultimi due anni Cremona prima e Trapani poi abbiano fatto altrettanto e che per altro tutte le vincitrici della Supercoppa di A2 tra i due successi della Effe 2018-2024 adesso militino proprio nel massimo campionato.
Ci crediamo, ci puntiamo, ma piedi per terra, sembra essere il mantra di casa Fortitudo, consci del valore delle rivali in campo, perché Brindisi e Pesaro si sono attrezzate per risalire subito, perché Udine e Forlì sono sempre lì e ci proveranno, perché Verona e la stessa Orzinuovi battuta nella finalissima di Supercoppa sono squadre temibilissime, perché anche le neopromosse Libertas Livorno e Avellino si sono ben attrezzate.
Ma l’elenco potrebbe essere così lungo da comprendere le altre 19 avversarie della Effe.
Insomma nessuna partita scontata, massima attenzione a tutte le rivali, ma anche grande consapevolezza di una squadra che ha valori importanti e la Supercoppa giocata per altro senza due elementi del calibro di Aradori e Panni, ma che ha visto grandi protagonisti Kenny Gabriel e l’mvp Fabio Mian, entrambi appena arrivati in casa biancoblù.
In campo c’è una squadra, che vince, alle spalle una società partendo dal presidente Stefano Tedeschi, passando per Matteo Gentilini sponsor come Flats Service e presidente del Consorzio e proseguendo con tutti gli altri soci che stanno lavorando verso un’unica direzione.
E, dietro, un pubblico che segue con passione.
Sarà una stagione lunga, difficile, ma intanto se è vero che chi ben comincia è a metà dell’opera … c’è un’altra coppa già in bacheca.