Così vicini, così diversi È un duello d’altri tempi

Verstappen e Leclerc, ma anche Red Bull e Ferrari sono allo stesso livello

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di Leo Turrini

In fondo quello di ieri è stato soltanto il primo round. Uno scambio di colpi. Il jab di Carletto alla partenza, con quello scatto che ha bruciato l’olandese. E poi l’uppercut di Verstappen, che quasi a ridosso dell’ultima campana ha restituito il monegasco alla dimensione del secondo posto.

Era solo il primo round, sì. Il combattimento corpo a corpo promette di durare ben oltre l’odierna competizione sulla pista dedicata ad Enzo e Dino Ferrari.

Perché tutti, ormai, lo hanno capito. Non c’è una differenza assoluta in termini di prestazione tra le monoposto affidate ai Duellanti. La Red Bull e la Rossa si equivalgono, pur appartenendo a filosofie progettuali molto diverse. A decidere l’esito della sfida, destinata a protrarsi fin quasi a Natale!, saranno i dettagli. Cioè i comportamenti in pista di Ali e Frazier, pardon, di Max e Carletto.

Il cuore. A Imola, per la prima volta da quando si è vestito di rosso, Leclerc può contare sul fattore campo. Stavolta ha la macchina giusta.

Beninteso, il calore popolare non ha mai deciso il verdetto di sfide che sono figlie della tecnologia. Ma è anche vero che Leclerc, come dimostrò già a Monza nel 2019, si esalta a cospetto di folle che si riconoscono nel mito della macchina che guida.

Curiosamente, per Verstappen vale un po’ lo stesso discorso, nel senso che il campione del mondo in carica ha scatenato l’entusiasmo di una nazione intera. In Olanda vanno matti per lui, eserciti di tifosi lo seguono in ogni angolo del pianeta. Ma oggi a Imola gli Orange, pure presenti in modo massiccio, saranno in minoranza.

Il duello. Del resto, i tifosi dell’uno e dell’altro conoscono a memoria la dinamica di un conflitto che viene da lontano. Sin da quando erano adolescenti, Verstappen e Leclerc se le sono date di santa ragione.

Erano ragazzini e battagliavano ruota a ruota sui kart. Si immaginavano già come predestinati candidati a raccogliere l’eredità di un certo Lewis Hamilton.

In Formula Uno non c’è spazio per due re. Entrambi ne sono consapevoli. Così come sanno che nemmeno il Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna, al via oggi alle 15 (diretta Sky e Tv8) sarà l’ultimo round.

Per chi suona la campana, lo scopriremo solo fra qualche mese.