Covid, tampone e la burocrazia infinita

Non basta aver contratto il virus. Segue la presa in giro della struttura preposta alla tutela dei cittadini.Arriva via cellulare la comunicazione per compilare la scheda su “moduli-covid.ausl.bologna.it/trace/. Noi, ubbidienti, ci buttiamo al computer e cominciamo a riempire caselle su caselle fino a quando non incontriamo la casella che pretende da noi il fronte e retro della carta d’identità, il fronte e retro della tessera sanitaria, idem per il referto del tampone positivo, idem per l’attestato di esecuzione delle vaccinazioni, idem per la certificazione relativa alla vaccinazione. A parte il trascurabile fatto che sia io che Franca non sappiamo come infilare nel computer tutti i fronte e retro richiesti perché poi ogni fronte-retro prenda la sua giusta e misteriosa via internet, alla fine della burocratica quanto inutile (a nostro giudizio, per carità!) trafila, probabilmente il tempo dell’isolamento sarà terminato. E tutto ciò per cosa? Per ottenere  le “istruzioni per un corretto isolamento”. Anche se noi, più o meno e dopo quasi tre anni di praticantato, non sapessimo come fare un corretto isolamento. Mi sa tanto di presa in giro. Per non scrivere di peggio. Vorrei tanto incontrare il genio che ha programmato l’incredibile e assurdo congegno di cui sopra per chiedergli se non sarebbe sufficiente e più comodo, e non solo per gente come noi, indicare i dati identificativi relativi a tutti i fronte e retro, come si è sempre fatto. Teniamo poi conto che nel momento in cui scriviamo non abbiamo ancora ricevuto il referto di tampone positivo, né possiamo andare di persona a ritirarlo (non so dove) praticando noi, da cittadini diligenti, un corretto isolamento. Sappiamo della positività grazie al nostro straordinario medico di base che ci è sempre stato accanto e ci ha “protetti”. PS. Anche in difesa dei semianalfabeti informatici (come il sottoscritto) che,  non per colpa loro, vengono lasciati indietro come carichi residuali. Loriano Macchiavelli