I contanti e il bancomat

Cercare di limitare i pagamenti per contanti, non solo per snidare (sic) parte dei tanti evasori sarebbe azione governativa di per sé degna di plauso. Se non che i Governi cambiano ma la mentalità furbesca, al limite della truffa, resta. Vera truffa fu senz’altro quella di chi ci sottrasse furtivamente, di notte, i soldi dai nostri conti correnti. Ma le condizioni e i meccanismi che ora permetterebbero un premio ai cittadini che privilegiano i pagamenti non cantanti (perché gli assegni no?) sono – more solito – riservati a chi ha tempo, pazienza ed elevate cognizioni informatiche: più furbo il Governo o gli evasori? Personalmente uso carta di credito, e poi bancomat, forse da 40 anni, quando in Italia era quasi inapplicabile, ed oggi mi troverei facilmente nelle condizioni di  concorrere alla ‘lotteria’ indetta dal premier Conte e preparata dal ministro dell’Economia, ma non ho nessuna intenzione di partecipare. D’altronde, nessun Governo, fin dagli anni Sessanta, vuole abbattere l’evasione fiscale, miglior strumento per giustificare il folle indebitamento statale.  Gianni Celletti