C'è il lavoro, mancano i lavoratori

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino' Beppe Boni

Bologna, 24 giugno 2021 - Sembra più bella la nostra Italia, da qualche settimana a questa parte ! vedi per la stagione estiva alle porte, vedi per l'Italia del pallone che vince a man bassa, ma soprattutto per quello "spauracchio" che è stata e che è la pandemia, non ancora sconfitta, ma che sembra sulla via del non "offendere più" come aveva fatto da un anno e mezzo a questa parte. E' vero, la paura è stata tanta, ma la scienza ha fatto un lavoro straordinario. Le Regioni nel tempo, sono passate dal "rosso fuoco", all'arancione, al giallo e ora tutte bianche. Ora siamo qui a rallegrarci,per la ripresa delle aziende, dell'economia, dei miliardi da spendere arrivati dall'Europa, dei sorrisi della gente, i ristoranti aperti, la libertà ritrovata dopo mesi di restrizioni per via di quel virus, che non voleva saperne di andarsene. Certo, dobbiamo ancora stare attenti, con mascherine, distanziamento, lavaggio mani fino a quando non sarà dato "il liberi tutti" e la vaccinazione prossima al completamento. I locali, i ristoranti si riempiono di nuovo, le località di vacanza pure.

Claudio Orlandi, Pesaro Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino' Beppe Boni 

L'Italia rialza la serranda rimasta chiusa per mesi, i turisti anche stranieri tornano a farsi vedere al mare, in montagna e nelle città d'arte. L'economia delle imprese e degli scambi commerciali sta macinando fatturati e utili. Tutto vero, tutto bene quel che finisce bene. Ma il quasi fine - pandemia proprio mentre stiamo per abbandonare le mascherine all'aperto riserva anche sorprese (non positive) inaspettate. Dopo mesi di pianti, lamenti, stipendi sospesi e tagliati in certi settori dove si riapre il mecato del lavoro la manodopera non si trova. Incredibile ma vero. Lo dicono, pur in assenza di statistiche difficili da compilare, le associazioni di categoria della Riviera romagnola e marchigiana, ma lo affermano anche albergatori e ristoratori di Bologna. Dunque, ripartono hotel e ristoranti ma spesso manca il personale.  Colpa delle chiusure indiscriminate causate dal Covid, si dice, e delle politiche del lavoro, reddito di cittadinanza e cassa integrazione compresi, che si rivelano in molti casi alibi per evitare un' occupazione vera ma intascare comunque una cifra per vivere. Solo a Bologna si stima una carenza di personale del 30%. Brutta storia, che mette in cattiva luce i sussidi danneggiando indirettamente anche coloro che non sono furbastri e ne hanno necessità per vivere.  

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