Riaprite le scuole

La Voce dei Lettori

La sterile lamentela è stata sempre lungi dal mio modo di agire e pensare, ma  ho sentito il dovere e la necessità di fare sentire la mia voce direttamente alle autorità e alle persone che hanno potere decisionale.  Nei giorni scorsi ero in piazza Maggiore a Bologna a protestare contro l’ennesima chiusura delle scuole. È passato un anno da quel febbraio 2020 in cui la pandemia è iniziata e, ora come allora, ci troviamo con le scuole chiuse. Ho sentito il Presidente dell’Emilia Romagna  affermare che l’Emilia-Romagna era pronta anche al rientro a scuola in presenza al 100% ma poi i fatti lo hanno sempre smentito. Le proposte delle tante anime della società civile e del mondo della scuola, dai comitati sino ai presidi, dagli insegnanti fino ai genitori, per fare della scuola un luogo più sicuro di tanti altri, dai presidi sanitari, al tracciamento immediato sino allo screening periodico, nonostante le rassicurazioni, sono rimaste lettera morta. Ho avuto occasione di confrontarmi con una collega che lavora a Lione, la quale mi ha detto che in Francia le scuole sono aperte. La Dad ha creato e continua a creare deficit formativo e disagio psicologico. Per non parlare del fatto che si chiudono le scuole, anche quelle di grado inferiore, senza aver prima pensato a normare i congedi parentali per i genitori con figli minori di 14 anni. Mi lascia veramente sconcertato e avvilito l’approccio tenuto dai nostri politici, in particolare dei Presidenti delle Regioni, che si inventano tonalità di colori solamente per tenere le scuole chiuse mentre tengono aperte le attività produttive, la maggioranza di quelle commerciali nonché le chiese . Se emergenza c'è, le scuole devono essere l’ultimo luogo a chiudere e il primo a riaprire. Cristian Roffi