Dubbi sul taglio dell'Iva

La Voce dei Lettori

Sono assolutamente in disaccordo sulla proposta di taglio dell'Iva, ancor di più se fosse una misura solo temporanea. Se un prodotto oggi costa, diciamo, €8,20 + 22% di IVA = €10,00, nel momento in cui tagli l'IVA, ad esempio dal 22% al 20%, il prezzo nella maggior parte dei casi resterà sempre €10. Questo perché per i beni di largo consumo il mercato è abituato ad un certo prezzo e il venditore sa di poter mantenere quel prezzo senza perdere quote di mercato (ovviamente questo principio non vale, a esempio, per le commesse o per i beni di non largo consumo dove il cliente negozia il prezzo prima dell'Iva). Nella maggioranza dei casi, quindi, alla fine ciò che aumenterà è il profitto del venditore, non il potere d'acquisto del cittadino. I fondi destinati ad un eventuale taglio dell'Iva possono, invece, essere utilizzati molto più efficacemente se destinati ad un radicale abbassamento dell'Irpef: tagliare le tasse a chi lavora significa aumentare gli stipendi netti in busta paga, cosa che generalmente favorisce l'aumento dei consumi e diminuisce la tendenza all'evasione.

Felice Antonio Vecchione