Scudetto, coppe e ’casa’: l’impero di Zanetti

In pochi anni il presidente ha vinto tutto. Adesso l’attenzione si sposta fuori dal campo con l’esigenza di avere un palazzetto di proprietà

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di Massimo Selleri

Uno scudetto, un’EuroCup, una Champions League e due Supercoppe. Questo il bilancio che Massimo Zanetti, il patron della Segafredo, ha all’attivo da quando è entrato nel mondo Virtus.

Per la precisione nella bacheca bisognerebbe inserire una Coppa Italia di serie A2 e una promozione nel massimo campionato, ma spesso i sostenitori bianconeri preferiscono dimenticare che nella storia c’è stata anche una retrocessione in A2, un’onta che è stata lavata con un’altrettanta repentina risalita.

Ora che la Segafredo ha chiuso un ciclo tornando in Eurolega viene a da chiedersi quali siano i nuovi obiettivi del presidente Zanetti e la prime risposte in parte esulano dal campo che riguarda la formazione allenata da Sergio Scariolo.

Resta il cruccio di vincere uno scudetto con la squadra femminile, cosa mai avvenuta a Bologna, e poi c’è l’obiettivo concreto di costruire un nuovo impianto da 10-12mila posti che sia anche la nuova casa della Virtus.

La nuova dimora sarà in comproprietà, venendo costruita in quelli che oggi sono gli spazi del padiglione 35 della Fiera e dovendo ospitare alcune manifestazioni fieristiche internazionali. Per superare i tempi biblici della burocrazia non si poteva fare altrimenti e se non ci saranno altri intoppi la nuova struttura potrebbe essere pronta nel 2024.

La progettazione di questo nuovo impianto consentirà al club di fare un passo avanti nelle intricate stanze dell’Eurolega e avere la strada più spianata per ottenere una licenza pluriennale ed evitare, così, di dover tutti gli anni entrare nei playoff della massima competizione per ottenere la permanenza.

Consolidata la presenza sarà più facile fare i passi che mancano per collocare la Virtus in pianta stabile tra i primi club europei. Un altro desiderio sportivo che patron della Segafredo è quello di esportare l’espresso italiano in Eurolega. Quest’anno l’operazione non è completata, essendo sfumata all’ultimo momento la trattativa che avrebbe portato Achille Polonara sotto le Due Torri ma, in generale, le presenze di Marco Belinelli, Daniel Hackett, Nico Mannion, Alessandro Pajola e dello sfortunatissimo Awudu Abass dicono che ai giocatori che sono nati nel nostro paese è riservato un posto importante.

L’azienda di Zanetti si è specializzata nel portare in giro per il mondo una delle eccellenze nostrane e questa passione per il made in Italy si è riversata anche nella pallacanestro. Lo si deve alle decisioni del suo staff se oggi Pajola è uno dei giocatori essenziali per la nazionale. Dopo la finale scudetto della passata stagione ci sono anche diversi sassolini che il presidente bianconero vuole togliersi. Il dualismo con Milano parte da lontano e, stando alle posizioni dei dirigenti virtussini, non riguarda solo il campo, ma anche la capacità di influenzare le scelte di tutto quello che orbita attorno alla pallacanestro giocata, per cui c’è la voglia di tornare a primeggiare sul parquet.

Nella stagione 202021 l’Olimpia vinse tutti i confronti fino alla finale scudetto quando i bolognesi rifilarono agli avversari un secco 4-0 portando a casa il sedicesimo tricolore, mentre in quella passata la Virtus vinse la Supercoppa, ma dovette cedere il titolo italiano ai meneghini. Zanetti non dispiacerebbe portare questo conteggio sul 2-1 anche se il numero 17 non è ritenuto tra i più fortunati, ma è un passaggio forzato per arrivare a 18 e magari a 20. L’idea è fare qualcosa di straordinario con la Virtus, cosa che il patron della Segafredo sta già facendo.