Musica, danza, teatro: a Reggio Emilia il pianeta è pensante

Musica, danza, teatro: a Reggio Emilia il pianeta è pensante

Musica, danza, teatro: a Reggio Emilia il pianeta è pensante

L’ottava edizione del Festival Aperto animerà Reggio Emilia dal 17 settembre al 13 novembre con musica, danza, contemporaneo, teatro musicale, arti performative e installative, nei teatri Municipale, Valli, Ariosto, Cavallerizza, nel Palazzo dei Musei e nella Chiesa di San Carlo. “Pianeta pensante” è il tema di quest’anno: il programma orbita fra paesaggi dell’esterno e dell’interno, paesi e civiltà artistiche, occidenti e orienti, luoghi terracquei e icone dell'immaginario. Così come corre nelle orbite più piccole delle relazioni umane, geografie pulsanti: i temi del quotidiano, i rapporti di sangue, gli stati d'animo, il senso di sé, i piccoli poteri. Ne scaturiscono rispecchiamenti multipli che mettono a reazione i grandi movimenti della storia e i piccoli movimenti comunitari. Di simili correnti fra grande e piccolo, fra qui e altrove è fatto il pianeta: che il pianeta sappia farsi “pensante” è l'auspicio necessario proprio nel tempo che sembra portare al suo impazzimento. l filo conduttore del festival passa attraverso quattro aree di programmazione: Musica per il teatro e per lo spazio, “Il suono organizzato”, Reggioemiliadanza e Danza italiana. Nella prima, la musica sarà protagonista in conversazione con altre forme di espressione contemporanea, nell'invenzione degli spazi, nella ridefinizione permanente del rapporto pubblico/performance. “Il suono organizzato” è un concetto centrale nella musica di Edgard Varèse: il suo concetto è preso a emblema di un programma ricco di musiche in reazione fra loro, materie prime, tradizioni, atmosfere in sei concerti che vanno dal sinfonico-corale al cameristico, dalla maratona solistica all’elettronica, dalla percussione all’improvvisazione. In Reggioemiliadanza l’immagine prende forma in una serie di proposte o squisitamente coreutiche, o in dialogo drammaturgico con altri linguaggi teatrali. Infine la finestra sulla danza italiana costituisce un’attenzione a un universo artistico cui il Festival da anni offre una panoramica articolata e distribuita nelle edizioni, proponendo uno sguardo critico sulla materia prima di autori e tendenze in atto.

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