Al Teatro Bonci una stagione di sorprese

Cesena / Musica classica e contemporanea, danza, prosa ed esperimenti nel grande teatro della città

Roberta Caronia in Giulietta (Foto di Tommaso Le Pera)

Roberta Caronia in Giulietta (Foto di Tommaso Le Pera)

Il Teatro Bonci si offre al pubblico dopo un lungo restauro che ne evidenzia i fasti architettonici e ne ricorda l’importanza per la città di Cesena. Come sempre, la sala risuonerà delle note della migliore musica lirica, classica e contemporanea, tra nuovi allestimenti, grandi interpreti e protagonisti della world music come Omar So sa e Marialy Pacheco. Questa vocazione si unisce alla natura sperimentale che ha fatto della Romagna una culla per il teatro di ricerca degli ultimi decenni. Grandi interpreti della prosa – tra gli altri Fabrizio Gifuni, Elena Bucci, Umberto Orsini, Franco Branciaroli, Rocco Papaleo, Anna Foglietta e Paola Minaccioni – e il meglio della nuova creatività invitano gli spettatori a seguire un intrico di storie e di linguaggi, in cui spiccano l’omaggio in due spettacoli a un inedito Federico Fellini, un tributo a Dante, un grande spazio dedicato alla danza e la consueta attenzione al pubblico di bambini e ragazzi, con un trittico della regista siciliana Emma Dante, alla ricerca di un nuovo senso delle fiabe più famose. Non mancano pietre miliari come Primo Levi e Bertolt Brecht, un’importante rilettura delle lettere dal carcere e del memoriale di Aldo Moro e le esplosive performance di Daniel Ezralow e del trasformista Arturo Brachetti. La platea del Teatro Bonci torna a essere luogo di incontro, di fuga dal tempo forsennato delle nostre vite quotidiane, uno spazio di ragionamento e condivisione dell’arte, alla scoperta di una nuova stagione di concerti, spettacoli e inaspettate commistioni tra la forza dei classici e la sorpresa della creazione contemporanea. Teatro Fabbri. Metamorfosi di oggi Vignola / Riscoprire il dialogo nelle arti della scena Gregor Samsa, tramutato in insetto, si rinchiude nella propria stanza, respinto dalla famiglia, e non vedrà più il mondo esterno. Ma, se avesse potuto, come l’avrebbe trovato, dopo la sua assurda reclusione? Proprio Metamorfosi di Kafka, riletto dal regista Matthew Lenton, apre la stagione del Teatro Ermanno Fabbri di Vignola. Gli altri titoli, tra classici di ieri e nomi di punta dello spettacolo di oggi, mostrano come il ruolo della creazione artistica sia fondamentale per la crescita dell’essere umano. Il teatro-canzone di Gaber interpretato da Elio, quello classico di Euripide, la musica di Strauss e la commedia umana di Goldoni o di Eduardo si schierano accanto a un futuro distorto in cui l’essere umano è mutato, alle memorie teatrali di Virginia Raffaele e all’estro di Francesco Piccolo e Pif. Soprattutto in questa stagione di ripartenza, la pluralità di espressioni artistiche è un’occasione per scoprire un sodalizio tra tradizione e innovazione che solo il teatro sa realizzare.