Grandine in Veneto, vicentino letteralmente imbiancato. Coldiretti: "Danni irreversibili"

Tra le aree più colpite la Val Liona. Noci di ghiaccio sulle colture nel Polesine, nella Bassa Padovana fino a Soave e nella zona di Verona Est. Il presidente della Regione, Luca Zaia: "Chicchi di ghiaccio di dimensioni notevoli, sono in contatto con i sindaci"

Grandine in Veneto, chicchi di ghiaccio grandi come noci sulle campagne e sui raccolti. Strade imbiancate

Grandine in Veneto, chicchi di ghiaccio grandi come noci sulle campagne e sui raccolti. Strade imbiancate

Vicenza, 25 aprile 2023 - Maltempo e grandine in Veneto. Il Vicentino letteralmente imbiancato da un'impressionante grandinata, che ha provocato danni significativi a colture ed infrastrutture. Tra le aree più colpite la Val Liona. Noci di ghiaccio sono cadute in maniera violenta sulle colture in campo nel Polesine, nella Bassa Padovana fino a Soave e nella zona di Verona Est.

"Forti temporali e grandine hanno bersagliato in mattinata parte del territorio del Veneto. Colpiti gli ortaggi di Lusia (Ro) le serre di verdura di Montagnana (Pd) i frutteti veronesi, con danni sulle piante da frutto in fiore, orticole a pieno campo e vigneti. Chicchi fino a 3 cm, in alcune zone più piccoli ma in grande quantità dove il fortunate ha imbiancato giardini, ettari coltivati e le strade", le parole del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, a seguito del maltempo che in mattinata ha colpito la regione e ha provocato gravi danni all'agricoltura già messa in ginocchio dalla siccità. 

La stima dei danni 

"La grandine - prosegue Zaia - ha coinvolto colture e attività agricole già fortemente in difficoltà a causa della siccità. Sono in contatto con i sindaci e gli enti locali: i chicchi di ghiaccio hanno raggiunto dimensioni notevoli, causando danni anche alle nuove semine". "La Regione Veneto sta valutando, con i tecnici e le associazioni di categoria - rileva Zaia - l'attivazione di ogni utile iniziativa per fronteggiare le conseguenze dell'ondata di maltempo: è già stata attivata l'Avepa per l'invio di squadre sul territorio, per una prima valutazione dei danni".

Coldiretti: "Danni irreversibili"

"La caduta della grandine nelle campagne - spiega Coldiretti Vicenza - é la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni, mandando in fumo un intero anno di lavoro. La grandine colpisce i frutticini proprio nei primi giorni di formazione, in modo da provocarne la caduta o danneggiandoli fino ad impedirne la crescita o lasciando deformazioni tali da renderli non adatti alla commercializzazione".

Un evento climatico avverso che si ripete sempre con maggiore frequenza, ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi, che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni, con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis.

Precipitazioni violente

"Nelle zone interessate dal maltempo sono in corso le verifiche dei danni - sottolinea Coldiretti Vicenza - e l'aggravarsi delle perdite provocate dalla persistente siccità e dalle gelate notturne hanno mandato in fumo nelle aziende interessate fino 70% di gemme e piccoli frutti. Se pioggia e neve sono attese per ripristinare le scorte idriche in laghi, fiumi, terreni e montagne, i forti temporali con precipitazioni violente, soprattutto se accompagnati da grandine, peggiorano la situazione anche con frane e smottamenti, poiche' i terreni secchi non riescono ad assorbire l'acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento". I cambiamenti climatici in atto non possono non destare grande preoccupazione. "Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici. L'eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che - conclude Coldiretti Vicenza - si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture ed alle infrastrutture nelle campagne".