L’ex funzionario dell’Oms, Zambon all’Ulss di Treviso: denunciò piano pandemico nazionale

Francesco Zambon torna al suo lavoro di medico, entra con un concorso nell'azienda sanitaria trevigiana. Affiancherà il direttore Stefano Formentini

Francesco Zambon

Francesco Zambon

Venezia, 2 maggio 2022 - Si era definito un "pesce piccolo" che si era messo contro i "potenti"  della sanità nazionale, svelando l'arretratezza del piano pandemico nazionale fermo al 2006, alla vigilia della pandemia da Covid-19. Si era visto dapprima canzonato, poi allontanato dal suo lavoro all'ufficio Oms di Venezia. 

Dopo due anni, il dottor Francesco Zambon torna al suo lavoro di medico, entrando con un concorso nell'Azienda sanitaria Ulss n.2 di Treviso. E si occuperà della sua materia, affiancando il direttore sanitario, Stefano Formentini, nella gestione del piano pandemico 2021-2023. Ad annunciarlo oggi il direttore generale dell'Ulss, Francesco Benazzi, aggiungendo che Zambon "sarà sempre utilizzato a livello di direzione per una serie di progettualità che andremo a svolgere nel tempo, a cominciare dall'educazione alla salute". 

Di origine trevigiana, Zambon aveva iniziato nel 2008 a lavorare per l'Organizzazione Mondiale della Sanità, a Mosca e poi a Venezia, dove era coordinatore della risposta Covid, fino alle sue dimissioni nel marzo 2021. Nel febbraio 2020, proprio nei giorni in cui il carnevale veniva interrotto bruscamente per la pandemia, Zambon ebbe l'incarico di coordinare le informazioni dall'Italia sul Covid-19, per provare a capire cosa stesse accadendo nel nostro paese, con contagi e morti. L'11 maggio il rapporto era stato approvato dai vertici dell'Oms, ma il 13 maggio venne ritirato, per presunte "inesattezze".

La principale ragione, emersa in seguito, sarebbe stata la scoperta che il piano pandemico italiano non veniva aggiornato dal 2006, ed era del tutto inadeguato a fronteggiare l'ondata del nuovo virus. Seguirono polemiche, soprattutto con Ranieri Guerra, direttore vicario dell'Oms ed ex direttore generale della Prevenzione al Ministero della Salute, e anche prese di posizione in campo scientifico e politico, che hanno lambito lo stesso Ministero della Salute nel pieno della lotta per arginare la pandemia, e che infine portarono ad allontanare Zambon dall'ufficio veneziano e dalla stessa Organizzazione. La vicenda viene raccontata da un libro, il cui titolo è appunto "Il pesce piccolo".