Marmolada, le vittime venete: Davide e Erica di Cittadella, la coppia dispersa

Innamorati della montagna amavano scalare insieme. Ieri l'ultima salita. Il sindaco di Cittadella: "Una tragedia, siamo addolorati"

Cittadella (Padova), 4 luglio 2022 -  "L'incontro con i familiari è stato toccante perchè aspettano notizie da chi non è tornato a casa. Come Veneto stiamo pagando un prezzo pesante, abbiamo 4 vittime e 7 persone disperse", così il presidente della Regione Veneto, Luca  Zaia al suo arrivo al Centro di soccorso di Alba di Canazei sul luogo della tragedia della Marmolada.

Marmolada, quattro morti identificati: chi sono

Davide Miotti (immagine da Facebook)
Davide Miotti (immagine da Facebook)

Tra i primi corpi identificati, vittime del ghiacciato, ci sarebbe quello di Davide Miotti, 51 anni, guida alpina di Tezze sul Brenta molto conosciuto era il titolare dal 1998 del negozio "Su e giù sport", scalatore di vette da tutta una vita. Una passione che coltivata insieme alla moglie Erica Campagnaro, anche lei grande scalatrice. 

Sul profilo Facebook di Davide le ultime foto sono quelle scattate pochi giorni fa sul Sassolungo di Lavaredo. "Weekend di vie normali con la N maiuscola immersi nel patrimonio Unesco più indiscutibile che ci sia", scriveva nel post.

Con lui sulla Marmolada ieri c'era anche la moglie, ma il suo corpo però non sarebbe stato ancora identificato e risulta ancora dispersa. La coppia, originaria di Cittadella, in provincia di Padova, ha due figli un ragazzo di 15 anni e una ragazza più grande di 26.   A Cittadella amici e parenti attendono solo l'ufficialità, ma è sottile la speranza di veder tornare dalla Marmolada i due cogniugi. Oggi il negozio di articoli tecnici per montagna gestito da Davide a Tezze sul Brenta (Vicenza) è rimasto chiuso. 

"Ricordo Davide come un ragazzo in gamba, un esperto di alpinismo, aveva fatto della sua passione un lavoro, con lui la moglie Erica Campagnaro, una coppia unita, siamo davvero addolorati per questa tragedia", dice il sindaco di Cittadella Luca Pierobon, amico d'infanzia di Davide ed Erica. "Erano nati e cresciuti a Cittadella, - aggiunge il sindaco - siamo quasi coetanei e abbiamo passato molte serate insieme da ragazzi. Più di 20 anni fa avevano aperto questo negozio super-specializzato per arrampicate ed escursioni in montagna. Si erano per quello trasferiti a Tezze, ma le loro origini sono qui. Siamo davvero addolorati per la famiglia". 

La speranza non si ferma, la ricerca dei dispersi  

Ad oltre 24 ore dalla tragedia sulla Marmolada, il quadro delle vittime e delle persone che ancora non si trovano appare via via più chiaro. I parenti e le famiglie degli scomparsi, che avevano mantenuto la speranza, per quanto flebile, hanno dovuto rassegnarsi: i loro cari non torneranno più a casa. "Sono venuti sia parenti delle vittime che dei dispersi. Da domenica sono arrivate diverse decine di telefonate che vengono vagliate con attenzione. Alcune situazioni si sono risolte autonomamente. Le altre sono parte di un fascicolo in fase di elaborazione. Le richieste vengono analizzate e verificate alla ricerca del "filo" che lega tutte le situazioni", racconta Walter Milan, del Soccorso Alpino nazionale.

Come lo strazio dei genitori di Emanuela e Gianfranco che si sono presentati alla sede del Soccorso alpino con la speranza nel cuore: «Io cerco mia figlia e loro il figlio, compagni di vita. Erano arrivati ieri per fare la cordata sulla Marmolada. Non sappiamo niente e sabato è l'ultima volta che li abbiamo sentiti. Erano esperti e avevano anche la guida, non sono sprovveduti. Ma è stata la valanga. Hanno fatto anche corsi. Sono bravissimi. Spero sono", dice la signora con le lacrime agli occhi, utilizzando il tempo presente. Gianfranco ed Emanuela, 36 e 33 anni, lui di Montebelluna e lei di Bassano del Grappa, erano arrivati a Canazei domenica mattina per salire sulla Marmolada.

Speranza sempre più flebile anche per i parenti di Davide Miotti, 51 anni - sarebbe tra le vittime riconosciute - e la moglie Erica Campagnolo, che era in cordata con lui, e risulta tra i dispersi sul ghiacciaio. A volte però la speranza vince e il numero dei dispersi scende. Un escursionista austriaco che figurava nella lista è stato infatti contattato dalle autorità consolari austriache e ha dato sue notizie: dopo essere stato rintracciati i dispersi ufficiali sono scesi a 13. Dieci dispersi sono di nazionalità italiana e tre di nazionalità ceca. Le autorità stanno ancora accertando la proprietà di quattro delle 16 auto parcheggiate nei pressi dei sentieri che portano al ghiacciaio: hanno tutte targhe straniere (una tedesca, due ceche e una ungherese). Nessuno è andato ancora a prenderle.