Mascherine e variante Omicron, Crisanti: "Inutile la tolleranza zero"

All'indomani dell'entrata in vigore del nuovo decreto, il virologo Crisanti spiega perchè la 'ricetta cinese' non serve. Cosa cambia in Veneto su mascherine e green pass

Padova, 2 maggio 2022 – Omicron 2 sta dilagando ovunque, la variante morde il freno a si diffonde velocemente. E, mentre in Italia cambiano le regole sull’uso delle mascherine, Pechino corre ai ripari con un lockdown ad oltranza. Una misura severa, guardata con sospetto da Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all'Università di Padova. “Bisogna cambiare paradigma: non si deve evitare la trasmissione del virus, ma dobbiamo capire come proteggere i fragili che, se si prendono il Covid, perdono la vita”, spiega il virologo patavino. Cosa succede in Veneto: il bollettino Covid di oggi.

Veneto, le novità sul fronte lockdown, mascherine e green pass: 

Dove rimane l’obbligo: tutti i casi

Tolleranza zero?

L'approccio della tolleranza zero contro il virus, “in passato ha salvato tantissime vite – ricorda Crisanti – e, all'inizio della pandemia, ha permesso a chi l'ha applicata di riaprire attività. Ma è stato possibile perché l'infezione aveva un indice di trasmissione basso, intorno a due, e non avevamo vaccini. Ora la situazione è completamente diversa, abbiamo vaccini che funzionano e un virus con indice trasmissione altissima. E anche la politica della Cina prima o poi cambierà”. 

Cosa succederà in autunno

Quello alle mascherine per il microbiologo Andrea Crisanti non è né un addio né un arrivederci, perché tutto dipenderà da cosa accadrà a settembre e ottobre e dalla protezione dei vaccini”. Di certo, anche dopo l'abolizione dell'obbligo, nella maggior parte delle attività al chiuso “dovrebbero continuare a utilizzarla i fragili, che sono una fasce di persone abbastanza numerosa, basti pensare agli oltre 5 milioni di over 80, a cui aggiungere i pazienti oncologici, gli immunodepresssi e tutti quelli in trattamento con cortisone: arriviamo facilmente a 8-9 milioni di persone”.

Secondo il virologo patavino, “la mascherina non servead arginare un virus così trasmissibile come Omicron, anche se “non bisogna far passare il concetto che sia sbagliata: ci sono persone che dovrebbero invece continuare a usarla, come fragili e chi si prende cura di loro”, mette sull’attenti Crisanti.

Mascherine e green pass: cosa cambia in Veneto
Mascherine e green pass: cosa cambia in Veneto

Mascherine: cosa cambia in Veneto

A partire da ieri, 1° Maggio, si allenta l’attenzione sulle mascherine, con le nuove regole. Scompaiono in alcuni luoghi chiusi come negozi, supermercati, ristoranti e nelle aziende private, che oggi hanno ripreso l’attività lavorativa con le nuove disposizioni governative. Non servono più nemmeno negli stadi e nei palazzetti dello sport. Dismesso anche il Super Green pass, che ormai non è più obbligatorio quasi ovunque.

Terminato al 31 marzo lo stato di emergenza, la situazione sta rientrando gradualmente alla normalità in quasi tutte le regioni, tranne la Campania dove il governatore De Luca ha prorogato l’obbligo delle mascherine anche all’aperto. In Veneto e nel resto d’Italia, la mascherina è prorogata nei casi di rischio – dai trasporti a ospedali e Rsa – fino al 15 giugno 2022.

Addio praticamente ovunque al green pass, e mascherine in tasca, pronte a essere indossate in caso di assembramenti, nei negozi, supermercati, ristoranti, posti di lavoro (ferme restando le decisioni delle singole aziende), stadi e arene all'aperto. Si volta pagina, un passo deciso verso la normalità.

Dove rimane l’obbligo: tutti i casi

Rimane l'obbligo di indossare la mascherina al chiuso nei musei, mentre nei siti culturali all'aperto non sarà necessario. Restano quindi obbligatori mascherina e green pass sui trasporti – sia a lunga percorrenza, come treni e arei, sia sui mezzi locali – nei presidi sanitari come ospedali, Rsa e hospice.

Mezzi pubblici

Anche qui la scelta è stata improntata alla prudenza, visti anche i dati epidemiologici che vedono la curva su un plateau pericolosamente alto: fino al 15 giugno mascherina obbligatoria nei mezzi a breve e a lunga percorrenza, quindi bus, tram, metropolitane, treni, navi, traghetti e aerei. Dove però non sarà più obbligatorio il green pass. Niente mascherina, invece, per le funivie.

A scuola

Nessuna novità rispetto a quanto già stabilito il mese scorso: prorogato l'obbligo di mascherine, chirurgiche o di maggiore efficacia protettiva, fino alla conclusione dell'anno scolastico 2021-2022. L'utilizzo della mascherina resta obbligatorio a scuola sino al termine della stagione scolastica per gli studenti e gli insegnanti, così come sui "mezzi di trasporto scolastico dedicato agli studenti di scuola primaria, secondaria di primo grado e di secondo grado".

Ospedali e Rsa

Qui "sopravvive" il green pass, che fino al 31 dicembre andrà mostrato (nella versione "super", ossia dopo il vaccino o la guarigione) per visitare parenti e amici ricoverati. Rimane anche l'obbligo di mascherina per i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, incluse le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistite, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e comunque le strutture residenziali.

Alberghi e viaggi (in Italia e all’estero)

Le regole cambiano a seconda dei Paesi di destinazione, ma il green pass nella sua forma "base" continuerà a essere necessario per l'ingresso nei Paesi dell'Ue. Lo stesso per chi arriva (o rientra) in Italia: servirà ancora il green pass base, ossia anche solo con tampone. Con un'altra ordinanza del ministro Speranza, cade invece l'obbligo di compilare il modulo Plf (Passenger locator form).