Asiago (Vicenza). 23 maggio 2022 - Un atterraggio che ha dell'inverosimile quello avvenuto questa mattina alle 10.20 all'aeroporto Romeo Sartori di Asiago (Vicenza). Il pilota di un biplano storico degli anni '30 Tiger Moth con a bordo un passeggero ha improvvisamente iniziato a sentirsi male ma pur con evidente difficoltà è riuscito ad atterrare regolarmente nella pista per poi accasciarsi sui comandi, colpito da un arresto cardiaco.
L'aereo ha finito la sua corsa fuori dalla pista, sull'erba, ma il passeggero non ha riportato alcuna ferita. Immediato l'intervento del personale dell'aeroporto e dei vigili del fuoco, che hanno estratto dalla cellula dell'aereo il pilota iniziando il primo intervento di rianimazione cardiopolmonare anche con l'utilizzo del defibrillatore fino all'arrivo del personale del Suem118 che ha però dovuto comunicare il suo decesso. Sul posto i carabinieri.
La troupe cinematografica di Paolini
Era una troupe cinematografica al lavoro sull'Altopiano dei Sette Comuni (Vicenza) quella coinvolta oggi nell'incidente avvenuto all'aeroporto di Asiago, in cui è morto il pilota, Renato Fornaciari, 73 anni, originario della provincia di Parma ma residente da diverso tempo in Trentino.
Il velivolo storico era stato affittato per le riprese di un film in lavorazione, dal titolo "L'isola che non c'è. La vera storia di Peter Pan", prodotto dalla Jolefilm di Marco Paolini, che racconta la vicenda del soldato austro-ungarico morto nel 1918 sul Monte Grappa e sepolto nel Sacrario di Cima Grappa.
Secondo il programma l'aereo avrebbe dovuto compiere delle evoluzioni nella zona di Marcesina, nel comune di Enego, ed essere ripreso da altre troupe che si trovavano a terra, ma l'operazione era stata rinviata di alcune ore a causa delle nuvole basse che avevano ridotto la visibilità.
A bordo del velivolo, assieme a Fornaciari, c'era invece un altro cameraman professionista, illeso ma ora sotto choc, che a sua volta stava effettuando delle riprese dall'alto, previste nello stesso film. Il malore del pilota sarebbe avvenuto al rientro ad Asiago, poco prima dell'atterraggio sulla pista del "Sartori".